Conte, la conferenza di fine anno: “Mi vaccinerei subito” (VIDEO)

Inizia con una pausa di raccoglimento ed un minuto di silenzio per i morti Covid la consueta conferenza stampa di fine anno, organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in collaborazione con l’Associazione della Stampa Parlamentare, presieduta dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Il premier inizia il discorso parlando agli italiani del piano vaccini e delle possibili riaperture post-Epifania. “Per quanto riguarda il vaccino Pfizer abbiamo un piano di circa 470.000 dosi in settimana. Entro gennaio arriveremo ad oltre due milioni. Le prime categorie che ne usufruiranno saranno il personale sanitario e gli ospiti delle Rsa e case di cura. In seguito gli ultra ottantenni e chi ha patologie croniche. Successivamente tutto il resto della popolazione. Io stesso – aggiunge Conte – per dare il buon esempio lo farei subito ma è giusto rispettare le priorità approvate dalle Camere”.

Il premier inizia il discorso parlando agli italiani del piano vaccini e delle possibili riaperture post-Epifania. “Per quanto riguarda il vaccino Pfizer abbiamo un piano di circa 470.000 dosi in settimana. Entro gennaio arriveremo ad oltre due milioni. Le prime categorie che ne usufruiranno saranno il personale sanitario e gli ospiti delle Rsa e case di cura. In seguito gli ultra ottantenni e chi ha patologie croniche. Successivamente tutto il resto della popolazione. Io stesso – aggiunge Conte – per dare il buon esempio lo farei subito ma è giusto rispettare le priorità approvate dalle Camere”.

Recovery Plan

“Dobbiamo affrettare delle risposte che il Paese attende. Il prossimo passaggio urgente è il Recovery Plan”, continua il premier. “Dopo la bozza tecnica e i vari progetti pervenuti dobbiamo fare una sintesi politica urgente. Nei prossimi giorni dobbiamo portare in Cdm il documento di aggiornamento, altrimenti rischiamo di andare in ritardo. È un’occasione storica, dobbiamo procedere. Vorrei andare in Cdm i primi di gennaio e partire con il confronto con le parti sociali”, conclude Conte spiegando che a febbraio occorrerà presentare il progetto definitivo all’Europa.

Fiducia in Parlamento

“Sulla fiducia in Parlamento – continua il premier parlando di un eventuale voto di fiducia in Parlamento al termine delle verifica – ognuno si assumerà responsabilità. Il premier non sfida nessuno, ha la responsabilità di una sintesi politica e di un programma di governo. Per rafforzare la fiducia e la credibilità del governo e della classe politica bisogna agire con trasparenza e confrontarsi in modo franco. Il passaggio parlamentare è fondamentale. Finché ci sarò io ci saranno sempre passaggi chiari, franchi, dove tutti i cittadini potranno partecipare e i protagonisti si assumeranno le rispettive responsabilità”.

“Ad un tavolo di maggioranza si può discutere di tutto, fermo restando che parlando di Mes, l’ho già detto, sarà il Parlamento a dover decidere se attivarlo o meno. Quello che va chiarito è che non possiamo usare tutti i prestiti in modo aggiuntivi, se lo facessimo avremmo vari inconvenienti. Nel 2020, sul fronte dei fondi, non siamo riusciti a spendere il 60%. Quindi c’è un limite alla capacità di spesa”, aggiunge il Presidente del Consiglio.

“Auspico che il 7 gennaio le scuole secondarie di secondo grado possano ripartire con una didattica integrata mista almeno al 50% in presenza, nel segno della responsabilità, senza mettere a rischio le comunità scolastiche. Se, come mi dicono, i tavoli delle prefetture, hanno lavorato in modo efficace, potremo ripartire quantomeno col 50%”, conclude Conte.

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