Continue aggressioni alla polizia di Lamezia, promosso un sit-in davanti alla stazione

Presenti diverse autorità tra cui il sindaco della città Paolo Mascaro, i deputati Wanda Ferro (FdI) e Domenico Furgiuele (Lega) e il neo consigliere regionale Antonio Montuoro (FdI)
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Un presidio per evidenziare la “difficoltà con cui è costretta a operare la polizia di Stato in servizio alla stazione ferroviaria di Lamezia Terme, con il personale vittima di continue aggressioni”. La manifestazione è stata promossa dalle organizzazioni sindacali Fsp, Siulp e Coisp davanti allo scalo ferroviario principale della Calabria, alla presenza di diverse autorità tra cui il sindaco della città Paolo Mascaro, i deputati Wanda Ferro (FdI) e Domenico Furgiuele (Lega) e il neo consigliere regionale Antonio Montuoro (FdI). In poco tempo quattro agenti sono rimasti feriti, creando anche un problema nella gestione dei turni di lavoro di un ufficio già in difficoltà. Le proposte principali per affrontare l’aumentare delle aggressioni nei confronti delle forze dell’ordine sono la dotazione del Taser e interventi legislativi che garantiscano maggiore tutela delle stesse forze dell’ordine. Nel corso degli interventi è stata evidenziata la condizione di difficoltà in cui operano gli operatori di polizia, in uno scalo fondamentale per i collegamenti calabresi, dove transitano anche decine di extracomunitari che ogni giorno lasciano la Calabria per raggiungere il centro e nord Italia.

Giuseppe Brugnano, segretario nazionale della Federazione Sindacale di Polizia, ha spiegato che “la situazione sta degenerando”, evidenziando che “la polizia ferroviaria di Lamezia Terme ha un organico di sole 16 unità, di cui quattro ora in malattia per le prognosi riscontrate dopo le aggressioni subite. Questo ha portato – ha aggiunto Brugnano – alla soppressione del turno di notte e ha messo a rischio anche quello serale. Aspettiamo adesso che il Viminale possa concretizzare una risposta a breve, a partire dall’aumento di organico di tutti gli uffici lametini”. Anche il segretario generale provinciale del Siulp, Gianfranco Morabito, ha sollecitato “l’attenzione del nostro dipartimento e del Ministro perché occorre potenziare il personale della polizia ferroviaria, ma anche della Polaria, del commissariato lametino e della Stradale, dove si registrano i maggiori disagi, ma è tutto il comprensorio ad essere abbandonato a sé stesso. Viviamo in una situazione in cui subiamo un’aggressione ogni tre ore alle forze dell’ordine”. Il consigliere regionale Antonio Montuoro ha evidenziato che “è il momento di rispondere con atti concreti al forte disagio sentito dall’intera categoria che, nell’esercizio del proprio lavoro al servizio dello Stato e della incolumità pubblica, si ritrova sempre più spesso a fare fronte a offese e minacce senza mezzi adeguati”.

Giuseppe Brugnano, segretario nazionale della Federazione Sindacale di Polizia, ha spiegato che “la situazione sta degenerando”, evidenziando che “la polizia ferroviaria di Lamezia Terme ha un organico di sole 16 unità, di cui quattro ora in malattia per le prognosi riscontrate dopo le aggressioni subite. Questo ha portato – ha aggiunto Brugnano – alla soppressione del turno di notte e ha messo a rischio anche quello serale. Aspettiamo adesso che il Viminale possa concretizzare una risposta a breve, a partire dall’aumento di organico di tutti gli uffici lametini”. Anche il segretario generale provinciale del Siulp, Gianfranco Morabito, ha sollecitato “l’attenzione del nostro dipartimento e del Ministro perché occorre potenziare il personale della polizia ferroviaria, ma anche della Polaria, del commissariato lametino e della Stradale, dove si registrano i maggiori disagi, ma è tutto il comprensorio ad essere abbandonato a sé stesso. Viviamo in una situazione in cui subiamo un’aggressione ogni tre ore alle forze dell’ordine”. Il consigliere regionale Antonio Montuoro ha evidenziato che “è il momento di rispondere con atti concreti al forte disagio sentito dall’intera categoria che, nell’esercizio del proprio lavoro al servizio dello Stato e della incolumità pubblica, si ritrova sempre più spesso a fare fronte a offese e minacce senza mezzi adeguati”.

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