Contrasto alla pesca illegale, salvata in extremis “Venus”, una tartaruga Caretta caretta di 30 anni

L'animale, avvistato al largo di Paola, presentava un grosso amo nella bocca e, vista la sua tenacia, è stata battezzata con il nome “Venus”

Recuperata in mare al largo di Paola, nel cosentino, una tartaruga Caretta Caretta, catturata da un palangaro derivante abbandonato. L’animale, in evidente difficoltà, è stato avvistato da una motovedetta della Guardia di Finanza che l’ha tratta in salvo, trasportandola nel porto di Cetraro ed affidandola alle cure del Veterinario dell’ASP di Cosenza e del Centro Recupero Tartarughe Marine di Montepaone (CZ). L’esemplare, appartenente alla specie inclusa nella convenzione CITES e iscritta nella Red List della International Union for the Conservation of Nature come vulnerabile per il rischio estinzione, presentava un grosso amo all’interno della bocca. L’intervento tempestivo dei finanzieri con la collaborazione della Capitaneria di Porto di Cetraro, ha permesso di evitare conseguenze letali per l’animale ferito e già fortemente debilitato.

La dinamica dell’avvistamento di “Venus”

La dinamica dell’avvistamento di “Venus”

I Finanzieri della Stazione Navale di Vibo Valentia, nell’ambito delle quotidiane attività di vigilanza in mare per il contrasto alla pesca illegale, hanno avvistato al largo di Paola un esemplare di tartaruga marina Caretta Caretta, impigliata in un palangaro derivante illegale. L’equipaggio dell’unità navale delle Fiamme Gialle, vista la necessità di intervenire tempestivamente, ha provveduto a tagliare la lenza e recuperare a bordo l’animale per condurlo al porto di Cetraro informando il locale Ufficio Circondariale Marittimo della Capitaneria di Porto al fine di predisporre l’intervento del veterinario, il quale dopo averla visitata l’ha affidata al personale del Centro specializzato catanzarese, per essere sottoposta ad un delicato intervento chirurgico per la rimozione del grosso amo che le era rimasto in bocca. L’animale è risultato essere una tartaruga comune, di sesso femminile di circa trent’anni e, vista la sua tenacia, è stata “battezzata” con il nome “Venus” con riferimento all’omonimo personaggio di fantasia protagonista di una famosa serie televisiva per ragazzi. La costante presenza in mare delle unità navali del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, impegnate in attività di polizia e di contrasto alla pesca illegale, hanno permesso nelle ultime settimane di individuare e sanzionare numerosi pescatori abusivi sequestrando gli attrezzi da pesca irregolari. Attrezzi che, peraltro, non assicurano la selezione delle catture, con il forte rischio di ferire, come nel caso di “Venus”, animali appartenenti a specie tutelate o per le quali le catture sono contingentate come nel caso del tonno rosso.

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