Reperimento delle risorse nazionali e regionali, sicurezza sui luoghi di lavoro, il contratto regionale e il turn over. Sono queste le quattro motivazioni che hanno spinto i lavoratori del settore forestazione affiancati dalle sigle sindacali di settore, Cgil – Cisl e Uil, a manifestare in Cittadella regionale. La mobilitazione fa parte di una serie di iniziative di protesta annunciate dalle sigle sindacali anche a livello nazionale. Il 26 giugno, a Bari, Firenze e Torino i sindacati confederali scenderanno unitariamente in piazza per il lavoro “per la proroga del blocco dei licenziamenti, per la giustizia e la coesione sociale, per la salute e la sicurezza, per il confronto con le parti sociali nelle scelte che riguardano il Pnrr e la ripartenza del Paese, per la concertazione come metodo che garantisce condivisione”.
Necessario il turn over
Necessario il turn over
“Siamo qui – ha detto Antonio Pisani, segretario provinciale Flai Cisl Cosenza – in sostegno dei 5mila lavoratori forestali a reclamare per i diritti che in questi anni hanno perso. Uno su tutti la sicurezza sui luoghi di lavoro, soprattutto in questo periodo dove in Calabria parte la stagione degli incendi. La Regione deve farsi carico di questo settore che si prede cura di una terra a forte rischio idrogeologico”. “È un primo importante momento di una mobilitazione che non è uno sciopero – ha dichiarato Antonio De Gregorio, segretario Provinciale Uila Cosenza – Vogliamo ricordare alla Regione gli impegni che hanno assunto e mai mantenuto e le grandi difficoltà che questi lavoratori vivono. Meritano la giusta attenzione. Sicurezza, turn over, fondi e contratto: questo siamo venuti a chiedere. Il contratto è stato sottoscritto ma mai applicato e ha una valenza importantissima non solo sul piano economico ma soprattutto normativo. Ci aspettiamo delle risposte, in caso contrario continua la nostra lotta per il futuro della forestazione”. “Sono anni – ricorda Cesare Carvelli, componente di segreteria della Flai Cisl Catanzaro-Crotone-Vibo – che reclamiamo i diritti per il comparto forestale che continua però a subire tagli indiscriminati. Vanno ripresi immediatamente i tavoli delle trattive. Il settore ha bisogno del contratto e di nuove assunzioni. In Calabria c’è tanta disoccupazione, si può fare qualcosa”. (dam.riv.)