Contrattopoli, crolla l’accusa. Solo una condanna, assolto Soluri

insulti a gaetano mazzuca-alt

di Gabriella Passariello

Ventuno assoluzioni ed una condanna per i 22 imputati convolti nel ciclone giudiziario “Contrattopoli”, sui presunti illeciti commessi nella gestione dell’Fc Catanzaro, determinando il dissesto irreversibile della società calcistica. Non ha retto il castello accusatorio della Procura davanti al verdetto deI tribunale collegiale di Catanzaro, presieduto da Alessandro Bravin, che ha condannato solo l’ex dirigente della società Antonio Aiello a 2 anni di reclusione, con pena sospesa e due anni di interdizione dall’attività imprenditoriale e risarcimento spese alla curatela, (il pm ha chiesto 7 anni di reclusione). Assolti perché il fatto non sussiste  il procuratore speciale Filippo Catalano (il pm ha chiesto 7 anni di reclusione ), l’amministratore unico Pasquale Bove, (il pm 6 anni di reclusione), l’ex procuratore speciale Giuseppe Soluri, oggi presidente dell’Ordine dei giornalisti (il pm ha invocato 4 anni di reclusione). Scagionati da tutte le accuse gli  ex giocatori giallorossi Francesco Corapi (il pm ha chiesto4 anni), Ivano Ciano (il pm ha chiesto 4 anni), Alessandro Bruno (il pm 4 anni), Ciro De Franco (il pm 4 anni), Giuseppe Benincasa (il pm 4 anni), Antonio Montella (il pm 4 anni), Manolo Mosciaro (il pm 4 anni), Roberto Mancinelli (il pm 4 anni), Alessandro Vono (il pm 4 anni), Davide Lodi ( il pm 4 anni), Roberto Di Maio (il pm 4 anni), Stefano Di Cuonzo (il pm 4 anni), Giovan Giuseppe Di Meglio (il pm 4 anni). Assolti, inoltre, l’ ex mister Marcelo Josè Ferriera (il pm 4 anni), noto come Ze Maria,  l’ex vice allenatore Vito Filippo Di Pierro ( il pm 4 anni), Izia Mabundu  Ngadrira ( il pm 4 anni),  per Juan Josè Martinez (il pm 4 anni) l’ex direttore sportivo Claudio Mpasinkatu Kemalandu, conosciuto come Malù, attuale opinionista, ( il pm ha chiesto 4 anni di creclusione). Per tutti l’accusa a vario titolo è  di bancarotta fraudolenta in concorso.

Ventuno assoluzioni ed una condanna per i 22 imputati convolti nel ciclone giudiziario “Contrattopoli”, sui presunti illeciti commessi nella gestione dell’Fc Catanzaro, determinando il dissesto irreversibile della società calcistica. Non ha retto il castello accusatorio della Procura davanti al verdetto deI tribunale collegiale di Catanzaro, presieduto da Alessandro Bravin, che ha condannato solo l’ex dirigente della società Antonio Aiello a 2 anni di reclusione, con pena sospesa e due anni di interdizione dall’attività imprenditoriale e risarcimento spese alla curatela, (il pm ha chiesto 7 anni di reclusione). Assolti perché il fatto non sussiste  il procuratore speciale Filippo Catalano (il pm ha chiesto 7 anni di reclusione ), l’amministratore unico Pasquale Bove, (il pm 6 anni di reclusione), l’ex procuratore speciale Giuseppe Soluri, oggi presidente dell’Ordine dei giornalisti (il pm ha invocato 4 anni di reclusione). Scagionati da tutte le accuse gli  ex giocatori giallorossi Francesco Corapi (il pm ha chiesto4 anni), Ivano Ciano (il pm ha chiesto 4 anni), Alessandro Bruno (il pm 4 anni), Ciro De Franco (il pm 4 anni), Giuseppe Benincasa (il pm 4 anni), Antonio Montella (il pm 4 anni), Manolo Mosciaro (il pm 4 anni), Roberto Mancinelli (il pm 4 anni), Alessandro Vono (il pm 4 anni), Davide Lodi ( il pm 4 anni), Roberto Di Maio (il pm 4 anni), Stefano Di Cuonzo (il pm 4 anni), Giovan Giuseppe Di Meglio (il pm 4 anni). Assolti, inoltre, l’ ex mister Marcelo Josè Ferriera (il pm 4 anni), noto come Ze Maria,  l’ex vice allenatore Vito Filippo Di Pierro ( il pm 4 anni), Izia Mabundu  Ngadrira ( il pm 4 anni),  per Juan Josè Martinez (il pm 4 anni) l’ex direttore sportivo Claudio Mpasinkatu Kemalandu, conosciuto come Malù, attuale opinionista, ( il pm ha chiesto 4 anni di creclusione). Per tutti l’accusa a vario titolo è  di bancarotta fraudolenta in concorso.

Il crack finanziario. Secondo  le ipotesi accusatorie  giocatori, coach, direttore sportivo e vertici “hanno cagionato con dolo e per effetto di operazioni dolose il fallimento della società” nella stagione calcistica 2010- 2011, quando le condizioni economiche e finanziarie della società del Catanzaro Calcio erano ormai al limite e le gare di campionato venivano svolte a porte chiuse per la mancata copertura economica dei vari servizi annessi all’organizzazione delle partite. Era il periodo in cui il collegio sindacale dei revisori dei conti  aveva invitato più volte l’organo amministrativo a non compiere nuove operazioni, considerato lo stato di scioglimento della società, che chiuse i battenti nel febbraio 2011. La scelta gestionale di Aiello e Soluri di stipulare  contratti ad agosto e a settembre, avrebbe determinato, sempre secondo le ipotesi accusatorie un aggravio dei costi di esercizio di 75.595,00 euro a carico della società, che si è vista costretta a presentare istanza di fallimento poi accolta dal Tribunale di Catanzaro. Aiello avrebbe sottoscritto i contratti con Marcelo, Di Pierro e Malù, Soluri, quelli con Ze Maria e Josè. Nel mirino anche i contratti sottoscritti dagli ex calciatori giallorossi nella stagione 2009-2010 quando, secondo l’accusa, il Football Club era già in una situazione tale da farne presagire il fallimento, poi puntualmente avvenuto con formale dichiarazione del Tribunale. I calciatori, che chiedono all’attuale società il pagamento di quegli stipendi, dovranno dunque difendersi dall’accusa di “aver cagionato con dolo e per effetto di operazioni dolose » il fallimento dell’Fc Catanzaro, in particolare con la stipula dei contratti che avrebbero determinato un dissesto irreversibile, riversando sulla società, in crisi finanziaria, ulteriori debiti tra stipendi, tasse e oneri per circa 800mila euro”. Le indagini coordinate dal sostituto procuratore Domenico Guarascio sono scattate in seguito ad una denuncia, dell’avvocato Sabrina Rondinelli, all’epoca dei fatti legale del Catanzaro Calcio.

Il collegio difensivo: Impegnati, tra gli altri nel processo, gli avvocati Antonella Canino, Gregorio Viscomi, Nunzio Raimondi e Amedeo Bianco.

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