La frase “amici e compagni” risuona come un richiamo all’identità politica nel corso della conferenza stampa con cui “Primavera della Calabria” ha presentato oggi a Lamezia Terme i suoi candidati a sostegno di Luigi de Magistris. Il “laboratorio politico” nato il 21 marzo di quest’anno rivendica la presenza di cinque candidati nella lista “De Magistris presidente”: ovviamente c’è Anna Falcone, avvocata che il sindaco di Napoli ha già designato quale sua (ipotetica) vicepresidente della Regione – un annuncio che a inizio giugno ha anche generato qualche mugugno interno – e che sarà candidata capolista sia nella circoscrizione Nord (Cosenza e provincia) che in quella Centro (Catanzaro-Crotone-Vibo); nella prima sarà affiancata dal cosentino Pietro Tarasi, nella seconda dal lametino Rosario Piccioni; il collegio Sud sarà invece rappresentato dai reggini Carmelo Giuseppe Nucera e Caterina Neri (detta Marina).
Da Angela Napoli a Mimmo Lucano
Da Angela Napoli a Mimmo Lucano
Piccioni, già assessore nell’amministrazione guidata da Gianni Speranza e punto di riferimento di “Lamezia Bene Comune”, fa gli onori di casa e tutti gli altri danno il loro contributo, dall’imprenditore agricolo Tarasi, già candidato a gennaio 2020 con “Io resto in Calabria” di Pippo Callipo, agli attivisti per i diritti civili e delle minoranze Neri e Nucera, provenienti dal movimento “10 idee per la Calabria” di Domenico Gattuso. È Anna Falcone però a snocciolare le parole chiave e i capisaldi programmatici della “Primavera” pro de Magistris. Ed è sempre lei ad allargare il target elettorale non solo ai “compagni” ma a chi si riconosce in un arco politico ampio che va “da Angela Napoli (ex An, ndr) a Mimmo Lucano”, ma soprattutto ai tanti calabresi che hanno scelto l’astensione.
Attacchi alla destra e alla “pseudosinistra”
Tutti attaccano Roberto Occhiuto e Amalia Bruni – anche il suo concittadino Piccioni che la bolla come candidata della “vecchia politica clientelare” – e tutti ne hanno quasi più per la “pseudosinistra” dei gattopardi” che per la destra. “Abbiamo riaperto le sezioni e le piazze – aggiunge l’aspirante vicepresidente – perché per troppo tempo la politica è stata espressione di una classe cooptata, non scelta dai cittadini e non selezionata in base alle capacità. La politica regionale – ha detto ancora Falcone – in maniera trasversale da più di vent’anni espelle le persone libere. Noi siamo qui per invertire questa dinamica. La destra non fa campagna elettorale perché è convinta di vincere e il centrosinistra pensa che un buon maquillage possa sostituire la rivoluzione culturale che i calabresi aspettano da troppo tempo”.
Le proposte
Tra le idee “concrete” viene citata la “lotta alle diseguaglianze” e la “rivoluzione della normalità”, quindi un regime speciale dell’Iva al 4% a cui “la Calabria avrebbe diritto come altre regioni europee che vivono condizioni di disagio”. Ovviamente la sanità – “vogliamo riaprire i presìdi che sono stati chiusi e chiedere che il debito venga definitivamente azzerato” – e il lavoro, quello “vero e di qualità” da “sostituire ai contratti precari”. Infine una rivendicazione meridionalista per il Pnrr: “Invece del 60% se andrà bene arriverà al Sud il 30% dei fondi – ha commentato Falcone – ed è scandaloso che questi soldi vadano a grandi opere che avevano già copertura finanziaria”.
L’appello a Oliverio
La chiusura è dedicata a ricordare le battaglie vinte – come quella del no al referendum costituzionale renziano – e a incitare a una “vittoria” che addirittura possa portare con sé un “risveglio di tutto il Paese”. Ma c’è anche spazio per una sorta di appello a Mario Oliverio: “Chi è veramente grande sa essere generoso. Mi auguro che Oliverio – chiosa Falcone rispondendo alle domande dei giornalisti – se vuole lasciare un buon ricordo di sé sappia essere generoso con la sua terra”.
s. p.