Controlli dei carabinieri nel settore oleario, sequestri e denunce nel Vibonese (FOTO)

Il bilancio dei controlli è di due persone denunciate, il sequestro delle opere realizzate e, nel caso più grave, si è proceduto anche alla sospensione dell’attività

I carabinieri del Comando Provinciale, del Gruppo Forestale e del N.I.L. di Vibo Valentia, hanno condotto una serie di controlli nell’ambito delle attività imprenditoriali operanti nel settore oleario. L’avvio della stagione della raccolta delle olive rende particolarmente importante il monitoraggio dei numerosi frantoi presenti nella provincia in quanto le varie fasi di lavorazione e trasformazione della materia prima devono, oltre ad essere autorizzate, rispondere a specifici criteri fissati dalle normative ambientali e di settore. All’esito delle verifiche sin qui effettuate i militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, guidata dal procuratore Camillo Falvo, è stata riscontrata, in due casi, la presenza di condotte artigianalmente realizzate (c.d. bypass) atte allo scarico nel terreno delle acque di vegetazione in modo con conforme alle norme vigenti. Condotte che potrebbero integrare la fattispecie di abbandono di rifiuti di cui all’art. 256 del D.Lgs. 152/2006.

In un frangente, oltre alla totale assenza di qualsiasi autorizzazione all’esercizio dell’attività è stata rilevata la realizzazione, in un’area attigua, nella disponibilità del titolare del frantoio, di un laboratorio per la produzione di pellet relativamente al quale non è stata fornita alcuna documentazione autorizzativa. In questo caso è stata quindi contestata anche la violazione dell’art. 269 del D.Lgs. 152/2006 relativamente all’immissione incontrollata di fumi nell’atmosfera. Riscontrata anche la presenza, complessiva, di tre lavoratori non regolarmente assunti. Il bilancio dei controlli, in attesa degli approfondimenti e verifiche che la Procura vorrà disporre, al momento è quindi di due persone segnalate all’autorità giudiziaria per le presunte violazioni alle norme ambientali, il sequestro delle opere realizzate per lo scarico diretto nel suolo dei residui di lavorazione e nel caso più grave, in attesa degli ulteriori accertamenti, si è proceduto alla sospensione dell’attività imprenditoriale con il contestuale sequestro di circa 200 chili di pellet e quasi un quintale di nocciolino di ulivo. Sono state elevate anche sanzioni amministrative per 15mila euro circa.

In un frangente, oltre alla totale assenza di qualsiasi autorizzazione all’esercizio dell’attività è stata rilevata la realizzazione, in un’area attigua, nella disponibilità del titolare del frantoio, di un laboratorio per la produzione di pellet relativamente al quale non è stata fornita alcuna documentazione autorizzativa. In questo caso è stata quindi contestata anche la violazione dell’art. 269 del D.Lgs. 152/2006 relativamente all’immissione incontrollata di fumi nell’atmosfera. Riscontrata anche la presenza, complessiva, di tre lavoratori non regolarmente assunti. Il bilancio dei controlli, in attesa degli approfondimenti e verifiche che la Procura vorrà disporre, al momento è quindi di due persone segnalate all’autorità giudiziaria per le presunte violazioni alle norme ambientali, il sequestro delle opere realizzate per lo scarico diretto nel suolo dei residui di lavorazione e nel caso più grave, in attesa degli ulteriori accertamenti, si è proceduto alla sospensione dell’attività imprenditoriale con il contestuale sequestro di circa 200 chili di pellet e quasi un quintale di nocciolino di ulivo. Sono state elevate anche sanzioni amministrative per 15mila euro circa.

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