di Danilo Colacino – Il Catanzaro avanza in Coppa, quella di Serie C, fino ai quarti dopo che nel pomeriggio odierno ha regolato al ‘Nicola Ceravolo’ con il più classico dei risultati (un 2 – 0 per giunta maturato prestissimo) la Casertana. Rivale che aveva curiosamente battuto pure nella Coppa Italia ‘maggiore’ nell’agosto scorso, seppur dopo i tempi supplementari, ripetendosi dunque oggi.
Comportamento che in sala stampa l’allenatore dei padroni di casa Gianluca Grassadonia ha così commentato: “Queste possono paradossalmente essere le gare più difficili. Quando infatti sai prima che l’avversario non schiererà i migliori, tendi a rilassarti come peraltro verso la fine del match è successo anche a noi. Però prendiamo per buono il risultato e alcuni positivi ‘esperimenti’ con calciatori provati in ruoli diversi. Positivo anche l’aspetto del minutaggio concesso a chi doveva recuperare da brutti infortuni, ma il cammino resta lungo. Sbagliata ad esempio la postura e il posizionamento di alcuni, ma non potevo pretendere molto di più da quanti sono appena tornati in gruppo o testati in diverse zone di competenza rispetto al consueto. Comunque sia, mi soffermo ancora sul valore della Coppa che se vinta ti può portare all’anticamera del Paradiso. A chiudere – chiosa infine – dico che abbiamo ragazzi con straordinarie qualità umane e professionali, in grado di fare tanto e andare perfino oltre i loro limiti. Ma è chiaro che a gennaio bisogna intervenire sul mercato per essere molto più competitivi e andare lontano’.
Comportamento che in sala stampa l’allenatore dei padroni di casa Gianluca Grassadonia ha così commentato: “Queste possono paradossalmente essere le gare più difficili. Quando infatti sai prima che l’avversario non schiererà i migliori, tendi a rilassarti come peraltro verso la fine del match è successo anche a noi. Però prendiamo per buono il risultato e alcuni positivi ‘esperimenti’ con calciatori provati in ruoli diversi. Positivo anche l’aspetto del minutaggio concesso a chi doveva recuperare da brutti infortuni, ma il cammino resta lungo. Sbagliata ad esempio la postura e il posizionamento di alcuni, ma non potevo pretendere molto di più da quanti sono appena tornati in gruppo o testati in diverse zone di competenza rispetto al consueto. Comunque sia, mi soffermo ancora sul valore della Coppa che se vinta ti può portare all’anticamera del Paradiso. A chiudere – chiosa infine – dico che abbiamo ragazzi con straordinarie qualità umane e professionali, in grado di fare tanto e andare perfino oltre i loro limiti. Ma è chiaro che a gennaio bisogna intervenire sul mercato per essere molto più competitivi e andare lontano’.
A seguire l’allenatore in seconda degli ospiti Gennaro Di Maio (e quindi non il tecnico ‘titolare’ dei Falchetti Ciro Ginestra): “Siamo venuti qui per capire tante cose in vista del futuro. Malgrado ciò, pur avendo scelto di imbottire la squadra di giovani, credo che passati i primi 15′ di comprensibile sbandamento, abbiamo tenuto botta. Anzi, definirei il nostro secondo tempo all’altezza della situazione e con di fronte una formazione che può addirittura contare su 24 titolari. Eppure noi, lo voglio ribadire, non abbiamo sfigurato”.