Monitoraggio settimanale dell’epidemia da Covid-19 in Italia a cura di Luca Fusaro commercialista, analista e collaboratore di diverse testate giornalistiche. I dati, illustrano attraverso dei grafici dedicati, la situazione nazionale aggiornata al 3 agosto 2021 alle 17:00 (dati monitoraggio epidemia) e al 4 agosto 2021 ore 06:09 (dati vaccini).
Monitoraggio settimanale epidemia Coronavirus in Italia
Monitoraggio settimanale epidemia Coronavirus in Italia
Il monitoraggio, nella settimana 28 luglio-03 agosto, rileva un ulteriore aumento dei nuovi casi (+19,9%) e degli indicatori ospedalieri: +36,3% di pazienti ricoverati in area medica, +36,5% nelle terapie intensive, anche se l’impatto sugli ospedali è ancora minimo. Continuano a salire anche i decessi (+8,1%). Oltre 15 milioni di over 60 (n. 15.135.063) hanno completato il ciclo vaccinale (84,62%). Il trend dei nuovi casi è in crescita per la 4ᵃ settimana consecutiva: 38.328 i contagi segnalati (+19,9%).
Aumentano gli attualmente positivi da 70.310 a 94.216 (+34%). Dal picco del 28 marzo si è passati da 573.235 a 94.216 (-83,6%). Il 97,4% dei casi attivi è in isolamento domiciliare, il 2,3% ricoverato con sintomi, lo 0,3% in terapia intensiva. Sale il numero degli ospedalizzati da 1.800 a 2.454 (+36,3%). Dal picco del 6 aprile si è passati da 33.080 a 2.454 (-92,6%), in dettaglio i posti letto occupati in area medica sono scesi da 29.337 a 2.196 (-92,5%) e quelli in terapia intensiva da 3.743 a 258 (-93,1%). L’89,5% degli ospedalizzati è ricoverato in area non critica, il 10,5% in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare, dal picco del 28 marzo, sono calate da 540.855 a 91.762 (-83%). Nell’ultima settimana i decessi si attestano a 120 (+8,1%), in media 17 al giorno.
In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
Incidenza settimanale per 100.000 abitanti e occupazione posti letto COVID
L’incidenza settimanale per 100.000 abitanti sale da 54 a 65.
I posti letto occupati in area medica sono il 4% (2.196 su 55.544), in terapia intensiva il 3% (258 su 8.616).
Col decreto-legge 23 luglio 2021 n. 105 pubblicato in GU n. 175 del 23-7-2021 cambiano i parametri. Si resta in zona bianca se si registrano meno di 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. In caso di contagi settimanali tra 50 e 150 ogni 100mila abitanti per restare in zona bianca è necessario che il tasso di occupazione delle terapie intensive non superi il 10% o che il tasso di occupazione dei reparti ospedalieri non superi il 15%. Se i due parametri sono entrambi superati si passa in fascia gialla. Scatta la zona gialla anche se i casi settimanali superano i 150 settimanali ogni 100mila abitanti ma il tasso di occupazione delle rianimazioni non supera il 20% oppure quello dei reparti ordinari non supera il 30%. Scatta l’arancione se entrambi i parametri sono superati. La zona rossa è attivata nei territori dove l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 casi ogni 100mila e si verificano entrambe queste condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica supera il 40% e quello in terapia intensiva supera il 30%.
Aumenta il numero delle persone testate, ma si riduce quello dei tamponi. In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
Tasso di positività
In Italia il tasso di positività calcolato sui tamponi cresce dal 2,2% al 2,7%, quello calcolato sui casi testati aumenta dal 9,1% al 10,7%.
L’aumento dei casi, da 31.963 a 38.328 (+19,9%), è dovuto esclusivamente alla maggiore circolazione del virus, infatti il tasso di positività calcolato sui tamponi è cresciuto dal 2,2% al 2,7%. Aumentano gli ospedalizzati (+36,3%) da 1.800 a 2.454 (+654), di cui 2.196 (+585) ricoverati con sintomi (+36,3%) e 258 (+69) pazienti in terapia intensiva (+36,5%). In Italia risultano 2.454 ospedalizzati positivi al SARS-CoV-2 su 59.257.566 abitanti (pop. residente al 1° gennaio 2021 – Fonte Istat) ossia 1 su 24.147. Dei 94.216 casi attivi il 97,4% è in isolamento domiciliare.
Nel calcolo delle percentuali dei vaccinati si utilizza come dato non l’intera popolazione italiana ma la platea interessata ossia i soggetti ≥ 12 anni che secondo la stima dell’Istat sulla popolazione residente al 1° gennaio 2021 è pari a 53.399.242. Al 4 agosto (aggiornamento ore 06:09), il 10,54% della popolazione over 12 è in attesa della 2ᵃ dose (n. 5.630.777), il 62,14% ha completato il ciclo vaccinale (n. 33.183.256), il 27,31% non ha ricevuto alcuna dose (n. 14.585.209), il 72,69% ha ricevuto almeno una dose di vaccino (n. 38.814.033). Gli over 80 che hanno completato il ciclo vaccinale sono il 92,34% (4.137.391 su 4.480.426). Gli over 60 che hanno completato il ciclo vaccinale sono 15.135.063 su 17.886.878 (84,62%), 15.911.841 hanno ricevuto almeno una dose (88,96%), 776.778 sono in attesa della 2ᵃ dose (4,34%), 1.975.037 non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino (11,04%). Vediamo in dettaglio la percentuale di vaccinati per fasce di età.
Gli over 60 che hanno completato il ciclo vaccinale sono così suddivisi: 94,08% degli over 90 (n. 766.850), 91,96% della fascia 80-89 (n. 3.370.541), 86,27% della fascia 70-79 (n. 5.146.053) e 78,64% della fascia 60-69 anni (n. 5.851.619).
Dott. Luca Fusaro