Coronavirus, affitto ridotto del 40%. La sentenza che può cambiare tutto

ndrangheta impresa

La pandemia di Covid19 e il relativo lockdown hanno messo in ginocchio tantissime attività. Tanti imprenditori hanno dovuto fare i conti con zero incassi e tante spese. Tra queste spese anche quella degli affitti. Molti i locatari che si sono rivolti ai tribunali per ottenere almeno uno sconto sul canone di affitto che gli consentisse di respirare alla ripresa delle attività.

All’inizio del mese un pronunciamento della Corte di Cassazione aveva dato il via libera alla rinegoziazione dei contratto,  principio della reciproca buona fede, in seguito all’emergenza Covid ed alle misure introdotte durante gli ultimi mesi. Ora si va decisamente oltre, con la sentenza di un tribunale che riconosce un diritto al quasi dimezzamento del canone d’affitto. Negozi e attività commerciali possono ottenere uno sconto per l’affitto, se i loro incassi sono crollati per il Covid. Il principio, con una sentenza che rischia di essere un importante precedente e che farà discutere, è al centro di un’ordinanza del Tribunale di Roma con la quale il 27 agosto si dà ragione a un ristoratore, che con un ricorso d’urgenza, aveva chiesto sia di ridurre il canone di locazione per i mesi del lockdown sia, soprattutto, che il suo proprietario non facesse scattare la fideiussione versata proprio come forma di garanzia in caso di morosità.

All’inizio del mese un pronunciamento della Corte di Cassazione aveva dato il via libera alla rinegoziazione dei contratto,  principio della reciproca buona fede, in seguito all’emergenza Covid ed alle misure introdotte durante gli ultimi mesi. Ora si va decisamente oltre, con la sentenza di un tribunale che riconosce un diritto al quasi dimezzamento del canone d’affitto. Negozi e attività commerciali possono ottenere uno sconto per l’affitto, se i loro incassi sono crollati per il Covid. Il principio, con una sentenza che rischia di essere un importante precedente e che farà discutere, è al centro di un’ordinanza del Tribunale di Roma con la quale il 27 agosto si dà ragione a un ristoratore, che con un ricorso d’urgenza, aveva chiesto sia di ridurre il canone di locazione per i mesi del lockdown sia, soprattutto, che il suo proprietario non facesse scattare la fideiussione versata proprio come forma di garanzia in caso di morosità.

Il locale ha ottenuto una riduzione del 40% per i mesi di aprile e maggio 2020 e del 20% per i mesi da giugno scorso a marzo del prossimo anno. Una cifra importante, calcolando che all’anno il ristoratore era tenuto a pagare 96mila euro di affitto (8mila euro al mese). Il ristoratore aveva provato a trovare un accordo privato ma non riuscendoci si è rivolto al tribunale. Nell’ordinanza del Tribunale oltre allo sconto temporaneo sull’affitto è disposta anche “la sospensione della garanzia fideiussoria fino a un’esposizione debitoria di 30 mila euro”.Questa sentenza potrebbe creare un precedente anche se il giudice non ha sentenziato che lo sconto sia automatico dopo lo scoppio del virus ma può essere ottenuto quando l’operatore – proprio per la crisi dei consumi generata dalla pandemia – non può sfruttare appieno i locali affittati proprio per offrire i servizi alla clientela.

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