Coronavirus: allarme truffe, con psicosi anche computer a rischio

coronavirus

Il naturale bisogno di informazioni sul coronavirus usato come ‘cavallo di Troia’ informatico per entrare nei nostri pc e nei nostri smartphone e rubarci dati e informazioni.

E’ Alessio Pennasilico, del comitato scientifico di Clusit, Associazione italiana per la sicurezza informatica, a lanciare l’allarme sul vertiginoso aumento di attacchi informatici del genere phishing registrato negli ultimi giorni e legato proprio all’epidemia: “un numero crescente di email – spiega all’AGI l’esperto cyber – che promettono informazioni e chiarimenti su tempi e modi del contagio ma che, approfittando delle comprensibili paure individuali, provano a ‘infettare’ i nostri device, spingono a cliccare su link a siti che servono solo a rubare dati personali o veicolano varianti di ransomware in grado di criptare i contenuti dei nostri computer per poi chiedere il pagamento di un riscatto”. Lo schema è collaudato: in un momento in cui l’attenzione su un certo tema diventa altissima e tutti cliccano tutto senza pensarci troppo, “si mandano grandi quantità di email che arrivano apparentemente da soggetti istituzionali (in questo caso, ad esempio, l’Organizzazione mondiale della sanità, ndr) e si cerca di carpire la buona fede dell’internauta di turno. “Cresce la quantità – sottolinea Pennasilico – mentre diminuisce la qualità, si fa leva sulla psicosi collettiva per lavorare sui grandi volumi. E io francamente in questi casi non parlerei tanto di hacker quanto di criminali che sfruttano questo canale, esattamente come fanno i loro ‘colleghi’ che in queste ore bussano alle case di persone anziane dicendo di essere incaricati del Comune o delle Asl con il solo obiettivo di rubare loro dei soldi”.          Un’altra insidia non meno pericolosa, anche perché più difficile da monitorare, è quella dei siti ‘civetta’, “fatti apposta per tentare di infettare il pc sfruttando la notizia del momento: ci si arriva cercando le ultime di cronaca, di sport o di gossip e si rischia di restare in trappola”.  Come difendersi? “In primo luogo – consiglia l’esperto Clusit – bisogna diffidare di email che arrivano dalle istituzioni, che di norma non scrivono al singolo cittadino”. Ma soprattutto  “usare pc con antivirus aggiornati, perché avere un antivirus non aggiornato equivale a non averlo; fare sempre un backup di tutti i dati per limitare i danni in caso di sgradite intrusioni; usare password diverse per siti e servizi diversi, per evitare che la stessa password possa essere sfruttata per violare account diversi”.

E’ Alessio Pennasilico, del comitato scientifico di Clusit, Associazione italiana per la sicurezza informatica, a lanciare l’allarme sul vertiginoso aumento di attacchi informatici del genere phishing registrato negli ultimi giorni e legato proprio all’epidemia: “un numero crescente di email – spiega all’AGI l’esperto cyber – che promettono informazioni e chiarimenti su tempi e modi del contagio ma che, approfittando delle comprensibili paure individuali, provano a ‘infettare’ i nostri device, spingono a cliccare su link a siti che servono solo a rubare dati personali o veicolano varianti di ransomware in grado di criptare i contenuti dei nostri computer per poi chiedere il pagamento di un riscatto”. Lo schema è collaudato: in un momento in cui l’attenzione su un certo tema diventa altissima e tutti cliccano tutto senza pensarci troppo, “si mandano grandi quantità di email che arrivano apparentemente da soggetti istituzionali (in questo caso, ad esempio, l’Organizzazione mondiale della sanità, ndr) e si cerca di carpire la buona fede dell’internauta di turno. “Cresce la quantità – sottolinea Pennasilico – mentre diminuisce la qualità, si fa leva sulla psicosi collettiva per lavorare sui grandi volumi. E io francamente in questi casi non parlerei tanto di hacker quanto di criminali che sfruttano questo canale, esattamente come fanno i loro ‘colleghi’ che in queste ore bussano alle case di persone anziane dicendo di essere incaricati del Comune o delle Asl con il solo obiettivo di rubare loro dei soldi”.          Un’altra insidia non meno pericolosa, anche perché più difficile da monitorare, è quella dei siti ‘civetta’, “fatti apposta per tentare di infettare il pc sfruttando la notizia del momento: ci si arriva cercando le ultime di cronaca, di sport o di gossip e si rischia di restare in trappola”.  Come difendersi? “In primo luogo – consiglia l’esperto Clusit – bisogna diffidare di email che arrivano dalle istituzioni, che di norma non scrivono al singolo cittadino”. Ma soprattutto  “usare pc con antivirus aggiornati, perché avere un antivirus non aggiornato equivale a non averlo; fare sempre un backup di tutti i dati per limitare i danni in caso di sgradite intrusioni; usare password diverse per siti e servizi diversi, per evitare che la stessa password possa essere sfruttata per violare account diversi”.

Redazione Calabria 7

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
I Carabinieri sono intervenuti per soccorrere la minorenne che ha detto di essere rimasta vittima di abusi da parte del 22enne
Tre persone sono in ospedale perché, in preda al panico, si sono lanciate dalla finestra del locale in cui è avvenuta la sparatoria
Sposato: "Porteremo la Vertenza Calabria nelle piazze, saremo a Roma il 7 ottobre forti del consenso delle lavoratrici e dei lavoratori"
"Il mancato pagamento degli stipendi relativi alle competenze dei mesi di giugno, luglio e agosto 2023 è diventato ormai insostenibile"
Hanno in totale 204 anni e sono stati amorevolmente definiti i ‘Nonni di Calabria’, Domenico Macrì e Francesca Squillace
"Dopo quasi un anno dagli eventi alluvionali che videro l'esondazione del canale tra via Vigliarolo e via Carlo Pisacane ci saremmo aspettati che sarebbe stato bonificato"
Il parcheggio del Musofalo ha registrato 752 vetture, con un tutto esaurito nella serata di sabato e circa 2250 utenti totali
La droga rivenuta, per le modalità con cui era stata conservata e confezionata, appariva destinata allo spaccio
Due individui, sorpresi dai Carabinieri, si sono dati alla fuga dopo aver abbandonato il registratore di cassa del bar universitario
RUBRICHE

Calabria7 utilizza cookie, suoi e di terze parti, per offrirti il miglior servizio possibile, misurare il coinvolgimento degli utenti e offrire contenuti mirati.

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2023 © All rights reserved