Coronavirus: aree “Covid free”, in testa Crotone e provincia

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Per ventiquattrore si è divisa il primato con Trapani, ma da oggi la provincia di Crotone è ufficialmente in testa alla classifica delle aree “Covid free”, libere dal virus che sta infestando il Belpaese dalla fine del febbraio scorso.

Per 29 giorni consecutivi, pari a due cicli di incubazione dell’infezione virale, non ci sono stati nuovi casi di contagio da coronavirus né in città né negli altri centri della provincia. Mentre a Trapani, dopo un eguale periodo di tranquillità, proprio ieri si sono manifestati quattro nuovi casi che hanno fatto ripartire la conta dei giorni da zero. Tutti i tamponi inviati dall’Azienda sanitaria provinciale di Crotone a quella di Catanzaro per l’esame che deve accertare la presenza della malattia, sono negativi dal 28 aprile ed anche gli esami resi noti oggi dal bollettino ufficiale della Regione Calabria relativi alla giornata di ieri non segnalano nuovi casi. A Crotone come nel resto della Calabria. Intanto il reparto Covid, allestito appositamente nei giorni clou dell’emergenza sanitaria presso l’ospedale San Giovanni di Dio per accogliere i contagiati, si è via via svuotato. Al momento non ospita più alcun paziente, mentre in tutta la provincia di Crotone di contagiati ne sono rimasti appena tre che si trovano in isolamento domiciliare, curati dalla squadra Usca, un team specializzato di medici e infermieri messo in piedi nelle scorse settimane dall’Asp crotonese per assistere i malati da coronavirus direttamente nelle loro case. Resta cristallizzato dunque il numero complessivo di contagiati dall’inizio della pandemia, fermo a 117 mentre è salito a 106 quello dei guariti. Anche la provincia di Crotone, in ogni caso, ha dato il suo triste contributo alla conta dei deceduti, sebbene con sei persone uccise dal virus abbia il numero più basso dopo la provincia di Vibo Valentia. Restano in quarantena volontaria ancora 385 persone, molte delle quali rientrate dal nord Italia a partire dal 4 maggio scorso. Un numero che testimonia la scrupolosità dei crotonesi nel seguire le prescrizioni imposte dalle autorità sanitarie, la stessa che nei giorni più critici della pandemia li ha tenuti rigorosamente in casa o li ha visti uscire adottando tutte le precauzioni necessarie ed ha contribuito a frenare i contagi fino al risultato odierno che ha consentito alla provincia di Crotone di uscire dal tunnel. Un’oasi felice, dunque? Certamente sì dal punto di vista dell’emergenza sanitaria, meno sotto altri aspetti come quello economico che sin qui hanno fatto guadagnare al territorio ben altri primati che non quello del covid free: ultimo fra le province italiane per reddito pro capite e qualità dei servizi. Imprese ed esercizi commerciali, malgrado la ripresa delle attività, stentano a rimettersi al passo e alla crisi che già attanagliava il territorio nell’era pre-virus si è aggiunta quella provocata dalla prolungata chiusura. Interi settori, soprattutto quello dell’accoglienza e della balneazione, guardano con ansia al futuro cercando di capire se il turismo, come auspica la presidente della Regione Calabria Jole Santelli, darà una sostanziosa spinta alla ripresa. Intanto dal prossimo 20 giugno riparte anche il campionato di calcio di serie B e i crotonesi sognano di aggiungere a quello di territorio finalmente libero dall’infezione un altro primato: quello della promozione nella massima serie.

Per 29 giorni consecutivi, pari a due cicli di incubazione dell’infezione virale, non ci sono stati nuovi casi di contagio da coronavirus né in città né negli altri centri della provincia. Mentre a Trapani, dopo un eguale periodo di tranquillità, proprio ieri si sono manifestati quattro nuovi casi che hanno fatto ripartire la conta dei giorni da zero. Tutti i tamponi inviati dall’Azienda sanitaria provinciale di Crotone a quella di Catanzaro per l’esame che deve accertare la presenza della malattia, sono negativi dal 28 aprile ed anche gli esami resi noti oggi dal bollettino ufficiale della Regione Calabria relativi alla giornata di ieri non segnalano nuovi casi. A Crotone come nel resto della Calabria. Intanto il reparto Covid, allestito appositamente nei giorni clou dell’emergenza sanitaria presso l’ospedale San Giovanni di Dio per accogliere i contagiati, si è via via svuotato. Al momento non ospita più alcun paziente, mentre in tutta la provincia di Crotone di contagiati ne sono rimasti appena tre che si trovano in isolamento domiciliare, curati dalla squadra Usca, un team specializzato di medici e infermieri messo in piedi nelle scorse settimane dall’Asp crotonese per assistere i malati da coronavirus direttamente nelle loro case. Resta cristallizzato dunque il numero complessivo di contagiati dall’inizio della pandemia, fermo a 117 mentre è salito a 106 quello dei guariti. Anche la provincia di Crotone, in ogni caso, ha dato il suo triste contributo alla conta dei deceduti, sebbene con sei persone uccise dal virus abbia il numero più basso dopo la provincia di Vibo Valentia. Restano in quarantena volontaria ancora 385 persone, molte delle quali rientrate dal nord Italia a partire dal 4 maggio scorso. Un numero che testimonia la scrupolosità dei crotonesi nel seguire le prescrizioni imposte dalle autorità sanitarie, la stessa che nei giorni più critici della pandemia li ha tenuti rigorosamente in casa o li ha visti uscire adottando tutte le precauzioni necessarie ed ha contribuito a frenare i contagi fino al risultato odierno che ha consentito alla provincia di Crotone di uscire dal tunnel. Un’oasi felice, dunque? Certamente sì dal punto di vista dell’emergenza sanitaria, meno sotto altri aspetti come quello economico che sin qui hanno fatto guadagnare al territorio ben altri primati che non quello del covid free: ultimo fra le province italiane per reddito pro capite e qualità dei servizi. Imprese ed esercizi commerciali, malgrado la ripresa delle attività, stentano a rimettersi al passo e alla crisi che già attanagliava il territorio nell’era pre-virus si è aggiunta quella provocata dalla prolungata chiusura. Interi settori, soprattutto quello dell’accoglienza e della balneazione, guardano con ansia al futuro cercando di capire se il turismo, come auspica la presidente della Regione Calabria Jole Santelli, darà una sostanziosa spinta alla ripresa. Intanto dal prossimo 20 giugno riparte anche il campionato di calcio di serie B e i crotonesi sognano di aggiungere a quello di territorio finalmente libero dall’infezione un altro primato: quello della promozione nella massima serie.
Redazione Calabria 7

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