Ben presto l’Italia avrà a disposizione un’app per il tracciamento del contagio Coronavirus. La task force, chiamata a selezionare tra le 319 offerte arrivate al ministero dell’Innovazione, valuterà tutte le ipotesi tra la fine del weekend e l’inizio della prossima settimana.
Al momento nessuna certezza sul funzionamento e sul ruolo che avrà l’applicazione anche se i dati provenienti da Facebook, Twitter, Google, ad esempio, saranno decisivi in tal senso. Intanto anche per farsi una piccola idea su quello che potrebbe essere la nuova app, il governo indiano ne ha lanciato ufficialmente una per il tracciamento del contagio. Funziona attraverso il bluetooth e la localizzazione.
Al momento nessuna certezza sul funzionamento e sul ruolo che avrà l’applicazione anche se i dati provenienti da Facebook, Twitter, Google, ad esempio, saranno decisivi in tal senso. Intanto anche per farsi una piccola idea su quello che potrebbe essere la nuova app, il governo indiano ne ha lanciato ufficialmente una per il tracciamento del contagio. Funziona attraverso il bluetooth e la localizzazione.
L’app indiana, tradotto dal sanscrito si chiama “Un ponte di salute”, usa i dati sulla posizione del telefono e il Bluetooth per valutare se un utente è stato vicino ad una persona con Covid-19, i dati restano sul dispositivo in forma crittografata, cioè anonima. Vengono condivisi con il governo – spiega il sito The Next Web – solo nel caso in cui un utente è positivo al coronavirus o è entrato in contatto con una persona ritenuta positiva, ma non vengono condivisi con terze parti. L’app ha anche una funzione di ‘triage’ digitale per aiutare l’utente a riconoscere i sintomi del coronavirus. L’applicazione supporta 11 lingue ed è scaricabile dai principali negozi digitali. L’iniziativa dell’India si aggiunge a quelle di oltre 20 paesi del mondo che usano o stanno per utilizzare un sistema di tracciamento del contagio. Nella lista ci sono Corea del Sud, Singapore, Russia, Stati Uniti, Germania, Regno Unito – solo per citarne alcuni – e anche la Cina che però ha messo in atto un vero e proprio sistema di sorveglianza che, oltre ai dati dei cellulari, include anche i droni e le telecamere.
Redazione Calabria 7