di Danilo Colacino – Si è diffusa via internet, un’immagine – quasi iconica, considerati i tempi di pandemia che corrono – capace di scatenare in città, o meglio sui profili social di parecchi catanzaresi, polemiche roventi.
La foto della ‘discordia’ tra favorevoli (pochissimi, forse soltanto i partecipanti al quasi clandestino evento) e contrari (una marea di…facebookiani) ritrae nient’altro che una bevuta collettiva in un esercizio aperto al pubblico bollata alla stregua di una riunione carbonara, un modo di dire come ovvio alla luce del casino fatto, in cui un manipolo di buontemponi (definiti irresponsabili, in realtà, per l’occasione offerta alla propagazione del temibile Covid-19 seppur in modo forse addirittura inconsapevole nella sua effettiva portata) hanno sfidato il morbo imperversante dalle Alpi alla Bassa Italia.
La foto della ‘discordia’ tra favorevoli (pochissimi, forse soltanto i partecipanti al quasi clandestino evento) e contrari (una marea di…facebookiani) ritrae nient’altro che una bevuta collettiva in un esercizio aperto al pubblico bollata alla stregua di una riunione carbonara, un modo di dire come ovvio alla luce del casino fatto, in cui un manipolo di buontemponi (definiti irresponsabili, in realtà, per l’occasione offerta alla propagazione del temibile Covid-19 seppur in modo forse addirittura inconsapevole nella sua effettiva portata) hanno sfidato il morbo imperversante dalle Alpi alla Bassa Italia.
Dal canto nostro, al di là di qualche facezia che ci scappa, preferiamo non prendere posizione perché la situazione è maledettamente seria e la paura legittima e stra-giustificata. Però il confine tra cautela – doverosa da parte di tutti, dunque invitati a non indulgere in comportamenti disinvolti – e fobia eccessiva che soffoca l’irrinunciabile quotidianità di ognuno di noi, mai ci è ahimé parso più labile di ora.