I pazienti positivi al Coronavirus ricoverati presso la casa di cura di Chiaravalle non si trasferiranno, almeno per il momento, all’ospedale di Lamezia Terme.
Ad annunciarlo a Calabria 7 il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro. Il primo cittadino, in esclusiva, ha comunicato il non trasferimento dei pazienti in cura alla Rsa di Chiaravalle presso l’ospedale Giovanni Paolo II. Lo stesso Mascaro, dopo essersi recato, insieme ad alcuni componenti della sua giunta, questa mattina al nosocomio cittadino, ha ricevuto la notizia del mancato trasferimento. L’ospedale di Lamezia, infatti, non è predisposto, in termini di sicurezza, ad accogliere pazienti positivi al Coronavirus. Mascaro sarà ospite, in esclusiva, alla trasmissione “Sindaci in prima linea”, in onda alle 20 sulla pagina Facebook di Calabria 7.
Ad annunciarlo a Calabria 7 il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro. Il primo cittadino, in esclusiva, ha comunicato il non trasferimento dei pazienti in cura alla Rsa di Chiaravalle presso l’ospedale Giovanni Paolo II. Lo stesso Mascaro, dopo essersi recato, insieme ad alcuni componenti della sua giunta, questa mattina al nosocomio cittadino, ha ricevuto la notizia del mancato trasferimento. L’ospedale di Lamezia, infatti, non è predisposto, in termini di sicurezza, ad accogliere pazienti positivi al Coronavirus. Mascaro sarà ospite, in esclusiva, alla trasmissione “Sindaci in prima linea”, in onda alle 20 sulla pagina Facebook di Calabria 7.
Sulla questione è intervenuto anche il Comune di Vallefiorita attraverso la propria pagina Facebook.
“Ci hanno appena comunicato che il trasferimento dei pazienti risultati positivi al Covid-19 ricoverati presso la casa di cura Domus Aurea di Chiaravalle è stato bloccato. Il trasferimento doveva avvenire oggi presso l’ospedale di Lamezia Terme, in modo tale da fornire le adeguate cure e i sevizi di assistenza a tutti i degenti. I pazienti ricoverati al momento nella struttura sono privi di ogni assistenza di primaria importanza, stesso discorso vale per gli operatori che si ritrovano a dover lavorare senza nessun presidio di sicurezza sanitaria.
Al momento stiamo assistendo ad una vera e propria strage, nel silenzio assoluto delle autorità (in)competenti. Siamo abbandonati a noi stessi, privi di ogni forma di tutela costituzionalmente sancita. Questo appello va al Presidente Conte, al Ministro della Salute, al Prefetto di Catanzaro e al Presidente di Regione, affinché si attivino nel giro di poche ore per risolvere questa situazione a dir poco tragica.
Tutti noi abbiamo capito che siamo nelle mani di nessuno, abbiamo bisogno d’aiuto. Il nostro è anche e soprattutto un grido di dolore, non solo di denuncia. La vergogna d’Italia”.
Redazione Calabria 7