Coronavirus, Boris Johnson in ospedale

Coronavirus variante

“Vi parlo in un tempo che so essere di crescente difficoltà: un tempo di sconvolgimento nella vita del nostro Paese che ha portato dolore ad alcuni, problemi economici a molti ed enormi cambiamenti nella vita quotidiana di tutti noi”. Così la regina Elisabetta, quasi 94 anni, nel suo discorso televisivo straordinario alla nazione sull’emergenza coronavirus registrato nei giorni scorsi dal castello di Windsor, anticipato dalla corte ai media nelle ultime ore e trasmesso stasera nelle case di milioni di britannici.

La regina Elisabetta incoraggia i suoi sudditi di fronte all’emergenza coronavirus, auspicando – nello storico discorso televisivo trasmesso nel Regno Unito e nei Paesi del Commonwealth – che tutti sappiano agire in modo da poter essere “orgogliosi negli anni a venire”. “Io spero – afferma – che coloro che verranno dopo di noi possano dire dei Britannici di questa generazione che sono stati forti come”. “E che gli attributi d’autodisciplina, calma, determinazione amabile e fratellanza siano caratterizzino ancora questo Paese”. “Voglio ringraziare chi resta a casa” per proteggere gli altri,  ha detto Elisabetta II, non senza rivolgere un grazie a chi lavora nel servizio sanitario nazionale (Nhs) ed elogiando l’applauso collettivo rivolto loro dai britannici. La regina ha ricordato il tempo della II Guerra Mondiale, parlando oggi di una sfida “diversa”, ma segnata pure da “un penoso senso di separazione”. Ha tuttavia insistito sulla necessità di rispettare le restrizioni imposte dal governo. La Gran Bretagna e il mondo “sapranno prevalere” sulla minaccia del coronavirus. Se ne è detta convinta Elisabetta II nel suo messaggio. “Prevarremo – ha concluso la regina – e la vittoria apparterrà a ciascuno di noi. Dobbiamo confortarci pensando, mentre abbiano ancora di che sopportare, che giorni migliori torneranno: che saremo di nuovo con i nostri amici, saremo di nuovo con le nostre famiglie e ci incontreremo ancora”.

La regina Elisabetta incoraggia i suoi sudditi di fronte all’emergenza coronavirus, auspicando – nello storico discorso televisivo trasmesso nel Regno Unito e nei Paesi del Commonwealth – che tutti sappiano agire in modo da poter essere “orgogliosi negli anni a venire”. “Io spero – afferma – che coloro che verranno dopo di noi possano dire dei Britannici di questa generazione che sono stati forti come”. “E che gli attributi d’autodisciplina, calma, determinazione amabile e fratellanza siano caratterizzino ancora questo Paese”. “Voglio ringraziare chi resta a casa” per proteggere gli altri,  ha detto Elisabetta II, non senza rivolgere un grazie a chi lavora nel servizio sanitario nazionale (Nhs) ed elogiando l’applauso collettivo rivolto loro dai britannici. La regina ha ricordato il tempo della II Guerra Mondiale, parlando oggi di una sfida “diversa”, ma segnata pure da “un penoso senso di separazione”. Ha tuttavia insistito sulla necessità di rispettare le restrizioni imposte dal governo. La Gran Bretagna e il mondo “sapranno prevalere” sulla minaccia del coronavirus. Se ne è detta convinta Elisabetta II nel suo messaggio. “Prevarremo – ha concluso la regina – e la vittoria apparterrà a ciascuno di noi. Dobbiamo confortarci pensando, mentre abbiano ancora di che sopportare, che giorni migliori torneranno: che saremo di nuovo con i nostri amici, saremo di nuovo con le nostre famiglie e ci incontreremo ancora”.

Intanto Boris Johnson è stato ricoverato in ospedale “per esami”, 10 giorni dopo essere risultato positivo al coronavirus. Il premier britannico non ha superato in questi giorni i sintomi, continuando a manifestare febbre e tosse. “Su consiglio del suo medico, il primo ministro è entrato stasera in ospedale per sottoporsi a esami”, ha annunciato una portavoce di Downing Street. “Questa – ha assicurato – è una misura precauzionale poiché il primo ministro continua ad avere sintomi persistenti da coronavirus 10 giorni dopo essere stato testato positivo”. Boris Johnson, ha aggiunto la portavoce, “ringrazia il personale dell’Nhs (il servizio sanitario nazionale britannico) per l’incredibile duro lavoro che sta svolgendo e sollecita la popolazione a continuare a seguire la raccomandazione del governo di stare in casa, proteggere l’Nhs e salvare vite” umane.

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