(D.C.) – Riaprire o non riaprire, malgrado il dannato Covid-19 sia ancora una minaccia concreta anche in una Calabria finora tenuta al riparo dall’ondata di piena del Sars-CoV-2? This is the question (questo è il problema).
Perché, se molti spingono per un graduale tuttavia ‘deciso’ ritorno alla normalità, non mancano i pareri contrari.
Perché, se molti spingono per un graduale tuttavia ‘deciso’ ritorno alla normalità, non mancano i pareri contrari.
Anzi, è di fatto molto complicato capire quale sia il parere dominante.
Si sa invece cosa orienti le due, per così definirle, fazioni con una che ha a cuore soltanto gli aspetti sanitari, di sicuro centrali nel dramma dettato dal Coronavirus, e l’altra, la quale invece accanto a questi ultimi teme, o già patisce, i pesanti effetti collaterali del maledetto morbo.
Parliamo sotto il profilo economico per il mancato lavoro dal punto di vista psicologico, subendo il peso di una forzata cattività che ormai dura da tanto, troppo, tempo.
Ma è chiaro come al di là di ogni considerazione tocchi alla politica assumere una decisione, naturalmente dietro parere della commissione di esperti incaricata di studiare il caso e valutare ogni possibile sviluppo