Le celebrazioni eucaristiche continueranno a svolgersi, nel rispetto delle norme già previste, ma i posti in chiesa saranno estremamente limitati. E’ quanto ha disposto l’arcivescovo di Crotone Santa Severina monsignor Angelo Panzetta nell’intento di limitare quanto più possibile i contagi da coronavirus sia in ossequio “ai recenti provvedimenti del governo italiano – si legge in una nota della Curia diocesana – che desiderando accogliere i numerosi e pressanti appelli che giungono dagli amministratori dei nostri territori e dagli operatori sanitari, così generosamente impegnati, tra mille difficoltà, nella cura di tutti i malati e in particolare, oggi, di quelli colpiti dalla covid-19”.
Aperti ma al 50% della presenza
Aperti ma al 50% della presenza
Pertanto l’arcivescovo Panzetta, sentito il parere del Consiglio presbiterale, ha consegnato ai parroci del crotonese alcune norme “che vanno a precisare e integrare quelle già previste nel protocollo per le celebrazioni liturgiche, in vigore dallo scorso mese di maggio. Le nostre chiese resteranno, come sempre, aperte” spiega ancora la nota della Curia. Tuttavia, “se fino ad ora si chiedeva soltanto di assicurare la distanza interpersonale di un metro, adesso bisognerà ulteriormente limitare i posti disponibili al 50% della capienza massima. Per fare un esempio: se un parroco fino ad oggi ha predisposto in chiesa, mantenendo la distanza minima di un metro, cinquanta posti, da oggi e fino a nuove disposizioni i posti disponibili dovranno essere venticinque. I fedeli dovranno essere informati all’ingresso della chiesa per mezzo di volontari e affiggendo adeguata infografica. Resta assodato che non si può entrare in chiesa se si hanno sintomi influenzali e che bisogna igienizzare le mani prima di entrare e indossare correttamente la mascherina. Anche i funerali, matrimoni o battesimi potranno essere celebrati soltanto nel rispetto di queste prescrizioni”. Per quanto riguarda le altre attività parrocchiali, la Curia ha disposto che non debbano svolgersi “in presenza”. “Riunioni organizzative, percorsi formativi, incontri di preghiera o catechesi con ragazzi e adulti, gli incontri di tutti i gruppi ecclesiali potranno svolgersi soltanto in modalità “a distanza”. Le attività caritative (raccolte e distribuzioni di viveri e beni di prima necessità, così come le varie iniziative di vicinanza a chi si trova nel bisogno) saranno portate avanti con la massima prudenza, per tutelare volontari e utenti”