Coronavirus, Confindustria Cosenza: “Rischio usura senza liquidità”

confindustria cosenza

Covid-19, non soltanto è reale ma è altissimo il rischio che la criminalità organizzata possa impadronirsi, nel medio e lungo termine, di una rete imprenditoriale di fatto piegata su stessa, tra le contraddizioni ed i paradossi di una inadeguata risposta delle istituzioni alle gravissime conseguenza economiche della guerra al contagio.

A condividere e rilanciare l’allarme usura tra gli effetti perversi dell’emergenza globale in corso, di cui si è fatto ancora una volta interprete il procuratore Gratteri è, nel corso di un’intervista ad un’agenzia di informazione (I&C) Giancarlo Greco, presidente della sezione sanità di Confindustria Cosenza. La nostra economia è già disastrata. Erano e restano pochi gli imprenditori capaci di non arrivare a fine mese con oggettive difficoltà. Immaginiamo solo per un momento quanti titolari di aziende senza incassi eppur costretti a sostenere spese e scadenze? Lo Stato – scandisce – deve incaricarsi adesso di arginare il rischio di usura che è sotto gli occhi di tutti.Si rischia altrimenti la distruzione di intere reti e filiere. Serve – prosegue – liquidità immediata.

A condividere e rilanciare l’allarme usura tra gli effetti perversi dell’emergenza globale in corso, di cui si è fatto ancora una volta interprete il procuratore Gratteri è, nel corso di un’intervista ad un’agenzia di informazione (I&C) Giancarlo Greco, presidente della sezione sanità di Confindustria Cosenza. La nostra economia è già disastrata. Erano e restano pochi gli imprenditori capaci di non arrivare a fine mese con oggettive difficoltà. Immaginiamo solo per un momento quanti titolari di aziende senza incassi eppur costretti a sostenere spese e scadenze? Lo Stato – scandisce – deve incaricarsi adesso di arginare il rischio di usura che è sotto gli occhi di tutti.Si rischia altrimenti la distruzione di intere reti e filiere. Serve – prosegue – liquidità immediata.

E per arrivare a questo risultato, di cui si parla molto ma di cui non vi è ancora traccia, le istituzioni pubbliche nazionali e comunitarie devono intervenire sulle banche affinché gli imprenditori possano avere un accesso al credito più facile e meno asfissiante di come è oggi.

Perché – spiega – è evidente se le imprese dovessero continuare a trovare ostacoli, il primo interlocutore ad essere consultato per sopperire al gap finanziario sarà il mondo dell’usura, già pronto dietro l’angolo. Parlando della capacità di risposta del sistema sanitario calabrese all’emergenza Covid-19 in corso il Presidente Greco coglie l’occasione per dirsi timidamente confortato dei numeri che sta facendo registrare la pandemia alle nostre latitudini. Il nostro sistema – dice – può teoricamente gestire questi numeri. Ma – si chiede – stiamo realmente facendo i tamponi? Abbiamo le attrezzature? Il settore della sanità privata – chiarisce – sta rispondendo alla richiesta ed alla necessità di rafforzare, insieme al pubblico, l’assistenza e la collaborazione in un momento che è per tutti di grandissima difficoltà.

Confindustria Cs e Unindustria Calabria hanno messo a disposizione fin da subito tutte le strutture private accreditate della Regione.Ma resta chiaro che la sanità deve essere pubblica per definizione ed il privato deve essere solo da corollario e completamento di ciò che necessita all’utente. Allo stesso tempo, tuttavia, la sanità pubblica ha il dovere fondamentale di elevare tutti gli standard di assistenza, superando definitivamente l’ipoteca politico-clientelare che ha intorbidito tutto il settore pubblico e che consentito sperperi, voragini di denaro pubblico e scempi come le chiusure degli ospedali di Cariati e di Trebisacce, giusto per citare – conclude Greco – due errori eclatanti che hanno completamente distrutto l’offerta sanitaria sullo jonio cosentino senza realizzare nel contempo quell’Ospedale della Sibaritide che resta la soluzione da esigere, tagliando costi superflui ed assumendo personale.

Redazione Calabria 7

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