Sulla base dei nuovi parametri (10% terapie intensive, 15% reparti ordinari e 50 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti), sembra probabile il passaggio di fascia per la Sicilia, che sfora tutte le soglie. In bilico Calabria e Sardegna, che ne superano due su tre. Con il decreto che a luglio ha stabilito nuove soglie per il passaggio alla zona gialla, alcune regioni temono il cambio di colore il prossimo 30 agosto. I parametri in vigore fissano al 10% la soglia di occupazione di terapie intensive e al 15% quella dei reparti ordinari per il passaggio dal bianco al giallo. Bisogna considerare anche l’incidenza: per cambiare fascia di colore è necessario superare la soglia dei 50 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti. La Sicilia sfora tutti i parametri fissati dal governo e rischia la zona gialla. In bilico Sardegna e Calabria, che superano due soglie su tre, mentre solo tre regioni hanno l’occupazione delle terapie intensive allo 0%
La situazione in Italia
La situazione in Italia
Al 25 agosto, Agenas indica che per la Sicilia due parametri, ricoveri in area medica e intensiva, sono oltre i limiti previsti, con le terapie intensive che restano all’11% e le aree mediche che salgono al 20% (+1%). L’incidenza negli ultimi 14 giorni (11-24 agosto) è di 344 casi positivi per 100.000 abitanti (dati Gimbe). I dati epidemiologici relativi a martedì 24 agosto, giorno al quale fa riferimento il monitoraggio settimanale del venerdì, indicano che “nonostante l’aumento dei posti disponibili ufficiali nei reparti ordinari e in quelli di terapia intensiva, la Sicilia – rileva il matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M. Picone’ del Cnr – è oltre le rispettive soglie del 15% e 10% per occupazione di posti e quindi, a rigore, dovrebbe essere dichiarata zona gialla venerdì 27 agosto, con entrata in vigore effettiva lunedì 30 agosto”. Valori quasi da zona gialla per la Sardegna, dove la percentuale dei ricoveri è del 14% nei reparti ordinari e del 12% nelle terapie intensive. Negli ultimi 14 giorni (11-24 agosto) si rileva un’incidenza di 296 casi positivi per 100.000 abitanti.
I contagi in Calabria
In bilico anche la Calabria, con la percentuale dei ricoveri al 15% nei reparti ordinari e al 7% nelle terapie intensive. Oltre la soglia l’incidenza, a 175 casi positivi per 100.000 abitanti negli ultimi 14 giorni (11-24 agosto). Fra le regioni con le percentuali più alte, ma ancora non alla soglia, c’è l’Umbria: 8% nei reparti ordinari e 9% in terapia intensiva, con l’incidenza a 179 casi positivi per 100.000 abitanti nelle ultime due settimane. Poi il Lazio, dove la percentuale dei ricoveri è dell’8% nei reparti ordinari e del 7% nelle terapie intensive. Negli ultimi 14 giorni (11-24 agosto) si rileva un’incidenza di 131 casi positivi per 100.000 abitanti. Stesse cifre per i ricoveri in Toscana, dove però l’incidenza è di 250 casi positivi per 100.000 abitanti nelle ultime due settimane. Per quanto riguarda le terapie intensive, sono tre le regioni che hanno l’occupazione allo 0%. Una è la Valle d’Aosta, che nei reparti ordinari registra il 4% e ha un’incidenza di 101 casi positivi per 100.000 abitanti. Occupazione delle intensive allo 0% anche nella Provincia autonoma di Trento, che nei reparti ordinari registra il 5% e ha un’incidenza di 101 casi positivi per 100.000 abitanti. Poi la Basilicata: intensive allo 0%, reparti ordinari all’11% e un’incidenza di 128 casi positivi per 100.000 abitanti. Le soglie più basse dell’occupazione nei reparti ordinari si registrano in Friuli Venezia Giulia e Piemonte (2%). La prima ha il 6% delle terapie intensive occupate e un’incidenza di 101 casi positivi per 100.000 abitanti, il secondo il 2% anche delle rianimazioni e un’incidenza di 76.