Monitoraggio settimanale dell’epidemia da Covid-19 in Italia a cura di Luca Fusaro commercialista, analista e collaboratore di diverse testate giornalistiche. I dati, illustrano attraverso dei grafici dedicati, la situazione nazionale aggiornata al 10 agosto 2021 ore 17:00 (dati monitoraggio epidemia) e al 10 agosto 2021 ore 21:11 (dati vaccini).
Monitoraggio settimanale epidemia Coronavirus in Italia
Monitoraggio settimanale epidemia Coronavirus in Italia
Il monitoraggio, nella settimana 04-10 agosto, rileva un ulteriore aumento dei nuovi casi (+11,8%) e degli indicatori ospedalieri: +31,1% di pazienti ricoverati in area medica, +24,8% nelle terapie intensive, anche se l’impatto sugli ospedali è ancora basso: 5,2% i posti letto occupati in area medica, 3,7% in terapia intensiva. Continuano a salire anche i decessi (+31,7%). Superati i 16 milioni di over 60 con almeno una dose di vaccino (89,7%). Il trend dei nuovi casi è in crescita per la 5ᵃ settimana consecutiva: 42.867 i contagi segnalati (+11,8%). Il tasso di crescita dei contagi scende dal 19,9% all’11,8%.
Aumentano gli attualmente positivi da 94.216 a 116.323 (+23,5%). Dal picco del 28 marzo si è passati da 573.235 a 116.323 (-79,7%). Il 97,2% dei casi attivi è in isolamento domiciliare, il 2,5% ricoverato con sintomi, lo 0,3% in terapia intensiva. Sale il numero degli ospedalizzati da 2.454 a 3.202 (+30,5%). Dal picco del 6 aprile si è passati da 33.080 a 3.202 (-90,3%), in dettaglio i posti letto occupati in area medica sono scesi da 29.337 a 2.880 (-90,2%) e quelli in terapia intensiva da 3.743 a 322 (-91,4%). L’89,9% degli ospedalizzati è ricoverato in area non critica, il 10,1% in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare, dal picco del 28 marzo, sono calate da 540.855 a 113.121 (-79,1%). Il numero di decessi settimanali cresce per la terza settimana consecutiva e si attesta a 158 (+31,7%), in media circa 23 al giorno.
In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
Incidenza settimanale per 100.000 abitanti e occupazione posti letto COVID
L’incidenza settimanale per 100.000 abitanti sale da 65 a 72.
I posti letto occupati in area medica sono il 5,2% (2.880 su 55.719), in terapia intensiva il 3,7% (322 su 8.648).
Lazio, Piemonte e Veneto sono le uniche regioni che hanno evidenziato una riduzione dell’incidenza. Il valore più alto di occupazione di posti letto in area medica è quello della Sicilia col 14,1%, mentre la Sardegna supera la soglia del 10% in terapia intensiva (10,8%) mentre quello in area medica è del 7,4%. Col decreto-legge 23 luglio 2021 n. 105 pubblicato in GU n. 175 del 23-7-2021 cambiano i parametri. Si resta in zona bianca se si registrano meno di 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. In caso di contagi settimanali tra 50 e 150 ogni 100mila abitanti per restare in zona bianca è necessario che il tasso di occupazione delle terapie intensive non superi il 10% o che il tasso di occupazione dei reparti ospedalieri non superi il 15%. Se i due parametri sono entrambi superati si passa in fascia gialla. Scatta la zona gialla anche se i casi settimanali superano i 150 settimanali ogni 100mila abitanti ma il tasso di occupazione delle rianimazioni non supera il 20% oppure quello dei reparti ordinari non supera il 30%. Scatta l’arancione se entrambi i parametri sono superati. La zona rossa è attivata nei territori dove l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 casi ogni 100mila e si verificano entrambe queste condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica supera il 40% e quello in terapia intensiva supera il 30%.
La settimana 04-10 agosto è caratterizzata da un aumento dell’attività di testing. In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
Dal 1° agosto la Regione Lazio precisa che, a causa della sospensione dei sistemi informatici a seguito di un attacco hacker al CED regionale, vengono aggiornati solo i dati relativi ai nuovi positivi, ai decessi ed alle ospedalizzazioni. Il dato nazionale dei tamponi e dei casi testati è di conseguenza sottostimato, mentre il tasso di positività risulta sovrastimato.
Tasso di positività
In Italia il tasso di positività calcolato sui tamponi cresce dal 2,7% al 2,8%, quello calcolato sui casi testati aumenta dal 10,7% all’11,4%.
L’aumento dei casi, da 38.328 a 42.867 (+11,8%), è dovuto in parte alla maggiore circolazione del virus, infatti il tasso di positività calcolato sui tamponi è cresciuto dal 2,7% al 2,8%, in parte all’aumento dell’attività di testing (+4,7%). Aumentano gli ospedalizzati (+30,5%) da 2.454 a 3.202 (+748), di cui 2.880 (+684) ricoverati con sintomi (+31,1%) e 322 (+64) pazienti in terapia intensiva (+24,8%). I posti letto occupati in area medica sono il 5,2%, in terapia intensiva il 3,7%. Il numero di decessi settimanali cresce per la terza settimana consecutiva e si attesta a 158 (+31,7%). In Italia risultano 3.202 ospedalizzati positivi al SARS-CoV-2 su 59.257.566 abitanti (pop. residente al 1° gennaio 2021 – Fonte Istat) ossia 1 su 18.506. Dei 116.323 casi attivi il 97,2% è in isolamento domiciliare.
Nel calcolo delle percentuali dei vaccinati viene utilizzato come dato non l’intera popolazione italiana ma la platea interessata ossia i soggetti ≥ 12 anni che secondo i dati provvisori dell’Istat sulla popolazione residente al 1° gennaio 2021 è pari a 53.385.343. Al 10 agosto (aggiornamento ore 21:11), il 9,6% della popolazione over 12 è in attesa della 2ᵃ dose (n. 5.109.135), il 65,3% ha completato il ciclo vaccinale (n. 34.868.158), il 25,1% non ha ricevuto alcuna dose (n. 13.408.050), il 74,9% ha ricevuto almeno una dose di vaccino (n. 39.977.293). Gli over 80 che hanno completato il ciclo vaccinale sono il 93% (4.151.909 su 4.463.055). Gli over 60 che hanno completato il ciclo vaccinale sono 15.387.552 su 17.849.972 (86,2%), 16.007.086 hanno ricevuto almeno una dose (89,7%), 619.534 sono in attesa della 2ᵃ dose (3,5%), 1.842.886 non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino (10,3%).
Gli over 60 che hanno completato il ciclo vaccinale sono così suddivisi: 95,6% degli over 90 (n. 769.884), 92,5% della fascia 80-89 (n. 3.382.025), 87,4% della fascia 70-79 (n. 5.204.625) e 81,1% della fascia 60-69 anni (n. 6.031.018).