di Antonio Battaglia – Mentre gli scienziati discutono sull’incognita contagiosità degli asintomatici o sull’evoluzione della malattia, lo spettro di una seconda ondata di Coronavirus si fa sempre più concreto, anche a fronte dei dati di questi ultimi giorni.
L’evoluzione del contagio legato ai vari focolai genera preoccupazione in Calabria. Dopo una stagione estiva ben al di sopra delle aspettative, il senso di minaccia e di paura quotidiana è tornato ad affiorare prepotentemente nelle menti di tutti noi. E’ radicata la consapevolezza che con il virus si dovrà convivere e tra chi non nasconde preoccupazione e chi invece ostenta tranquillità, c’è chi confida semplicemente nel buonsenso di tutti. Non senza qualche polemica.
L’evoluzione del contagio legato ai vari focolai genera preoccupazione in Calabria. Dopo una stagione estiva ben al di sopra delle aspettative, il senso di minaccia e di paura quotidiana è tornato ad affiorare prepotentemente nelle menti di tutti noi. E’ radicata la consapevolezza che con il virus si dovrà convivere e tra chi non nasconde preoccupazione e chi invece ostenta tranquillità, c’è chi confida semplicemente nel buonsenso di tutti. Non senza qualche polemica.
“Speriamo che non si ritorni come qualche mese fa, ho una certa età – ci dice un signore su Corso Mazzini a Catanzaro – dobbiamo stare tutti attenti. I giovani, purtroppo non capiscono che la situazione è complicata”. “I contagi in Calabria – afferma un altro – si avvertono in maniera ridotta rispetto ad altri posti, ma la preoccupazione è lecita. L’aumento dei contagi fa presupporre che qualcosa non sia andato bene”.
“Ora tutti rischiano la pelle: sia i giovani che le persone con un’età intermedia tra 50 e 70 anni. Dovremmo stare attenti – ci racconta un uomo – ma da quello che vedo io è come se il virus fosse finito nel dimenticatoio. L’utilizzo della mascherina è ormai un optional”.
Redazione Calabria 7