Monitoraggio settimanale dell’epidemia da Covid-19 in Italia a cura di Luca Fusaro commercialista, analista, dottore in Economia Applicata e collaboratore di diverse testate giornalistiche. I dati, illustrano attraverso dei grafici dedicati, la situazione nazionale aggiornata al 24 agosto 2021 ore 17:00 (dati monitoraggio epidemia) e al 25 agosto 2021 ore 06:12 (dati vaccini).
Monitoraggio settimanale epidemia Coronavirus in Italia
Monitoraggio settimanale epidemia Coronavirus in Italia
Il monitoraggio, nella settimana 18-24 agosto, rileva un ulteriore aumento dei nuovi casi (+4,3%) e degli indicatori ospedalieri: +16,2% di pazienti ricoverati in area medica, +19,1% nelle terapie intensive. L’occupazione dei posti letto è del 7,1% in area medica e del 5,7% in terapia intensiva. Continuano a salire anche i decessi (+45,6%). Vaccini: l’83,3% degli over 50 ha completato il ciclo vaccinale (n. 22.750.580) e l’87,3% ha ricevuto almeno una dose (n. 23.832.936). Il trend dei nuovi casi è in crescita per la 7ᵃ settimana consecutiva: 45.251 i contagi segnalati (+4,3%).
Aumentano gli attualmente positivi da 129.116 a 135.325 (+4,8%). Dal picco del 28 marzo si è passati da 573.235 a 135.325 (-76,4%). Il 96,6% dei casi attivi è in isolamento domiciliare (n. 130.785), il 3% ricoverato con sintomi (n. 4.036), lo 0,4% in terapia intensiva (n. 504). Sale il numero degli ospedalizzati da 3.895 a 4.540 (+16,6%). Dal picco del 6 aprile si è passati da 33.080 a 4.540 (-86,3%), in dettaglio i posti letto occupati in area medica sono scesi da 29.337 a 4.036 (-86,2%) e quelli in terapia intensiva da 3.743 a 504 (-86,5%). L’88,9% degli ospedalizzati è ricoverato in area non critica, l’11,1% in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare, dal picco del 28 marzo, sono calate da 540.855 a 130.785 (-75,8%). Il numero di decessi settimanali cresce per la 5ᵃ settimana consecutiva e si attesta a 345 (+45,6%), in media circa 49 al giorno.
In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
L’andamento più lento della salita dei contagi si evince da un lato dal rapporto positivi/persone testate, che dopo l’impennata dall’1,8% al 9,1% in 4 settimane, negli ultimi 7 giorni ha segnato una crescita dello 0,1%, e dall’altro lato dalla media mobile dei nuovi casi che si sta progressivamente appiattendo (plateau).
Sul fronte ospedaliero si conferma un incremento percentuale dei ricoveri: +16,2% in area medica e +19,1% in terapia intensiva. In termini assoluti, il numero di posti letto occupati da parte di pazienti COVID in area medica è passato dal minimo di 1.088 del 16 luglio ai 4.036 del 24 agosto e quello delle terapie intensive dal minimo di 151 del 14 luglio ai 504 del 24 agosto. Il numero di ospedalizzati è passato dal minimo di 1.242 del 15 luglio a 4.540 del 24 agosto.
Incidenza settimanale per 100.000 abitanti e occupazione posti letto COVID
L’incidenza settimanale per 100.000 abitanti sale da 73 a 76.
I posti letto occupati in area medica sono il 7,1% (4.036 su 56.474), in terapia intensiva il 5,7% (504 su 8.878).
Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Lazio, Toscana, Marche, Sardegna, Umbria, Molise, Valle d’Aosta sono le regioni che hanno evidenziato una riduzione dell’incidenza insieme alla Provincia Autonoma di Trento. Sono 5 le regioni sotto il limite di 50 casi settimanali ogni 100.000 abitanti: Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia e Valle d’Aosta. La Sicilia ha aumentato i posti letto in terapia intensiva da 762 a 934. Le regioni che superano la soglia del 15% in area medica sono la Calabria col 15,2% e la Sicilia col 19,4%; quelle che superano la soglia del 10% in terapia intensiva sono la Sardegna con il 10,8% e la Sicilia con il 10,9%. In base a questi dati la Sicilia diventerebbe gialla e rischierebbe anche la Sardegna. Al momento la Calabria, invece, viene salvata dall’occupazione dei posti letto in terapia intensiva pari al 5,9%. Col decreto-legge 23 luglio 2021 n. 105 pubblicato in GU n. 175 del 23-7-2021 cambiano i parametri. Si resta in zona bianca se si registrano meno di 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. In caso di contagi settimanali tra 50 e 150 ogni 100mila abitanti per restare in zona bianca è necessario che il tasso di occupazione delle terapie intensive non superi il 10% o che il tasso di occupazione dei reparti ospedalieri non superi il 15%. Se i due parametri sono entrambi superati si passa in fascia gialla. Scatta la zona gialla anche se i casi settimanali superano i 150 settimanali ogni 100mila abitanti ma il tasso di occupazione delle rianimazioni non supera il 20% oppure quello dei reparti ordinari non supera il 30%. Scatta l’arancione se entrambi i parametri sono superati. La zona rossa è attivata nei territori dove l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 casi ogni 100mila e si verificano entrambe queste condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica supera il 40% e quello in terapia intensiva supera il 30%.
In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
Dal 1° agosto la Regione Lazio precisa che, a causa della sospensione dei sistemi informatici a seguito di un attacco hacker al CED regionale, vengono aggiornati solo i dati relativi ai nuovi positivi, ai decessi ed alle ospedalizzazioni. Il dato nazionale dei tamponi e dei casi testati è di conseguenza sottostimato, mentre il tasso di positività risulta sovrastimato.
Tasso di positività
In Italia il tasso di positività calcolato sui tamponi rimane stabile al 3,1%, quello calcolato sui casi testati aumenta dal 12,8% al 12,9%.
L’aumento dei casi, da 43.365 a 45.251 (+4,3%), è dovuto all’aumento dell’attività di testing (+3,9% persone testate +3,8% tamponi), infatti il tasso di positività calcolato sui tamponi rimane stabile al 3,1%. Gli ospedalizzati aumentano del 16,6%, i ricoverati con sintomi del 16,2% e i pazienti in terapia intensiva del 19,1%. L’occupazione dei posti letto è del 7,1% in area medica e del 5,7% in terapia intensiva. Il numero di decessi settimanali cresce per la 5ᵃ settimana consecutiva (+45,6%). In Italia risultano 4.540 ospedalizzati positivi al SARS-CoV-2 su 59.257.566 abitanti (pop. residente al 1° gennaio 2021 – Fonte Istat) ossia 1 su 13.052. Dei 135.325 casi attivi il 96,6% (n. 130.785), è in isolamento domiciliare.
Nel calcolo delle percentuali dei vaccinati si utilizza come dato non l’intera popolazione italiana ma la platea interessata ossia i soggetti ≥ 12 anni che secondo i dati provvisori dell’Istat sulla popolazione residente al 1° gennaio 2021 è pari a 53.385.343. Al 25 agosto (aggiornamento ore 06:12), il 9,5% della popolazione over 12 è in attesa della 2ᵃ dose (n. 5.080.633), il 68,7% ha completato il ciclo vaccinale (n. 36.686.910), il 21,8% non ha ricevuto alcuna dose (n. 11.617.800), il 78,2% ha ricevuto almeno una dose di vaccino (n. 41.767.543). Gli over 80 che hanno completato il ciclo vaccinale sono il 93,5% (4.172.652 su 4.463.055). Gli over 50 che hanno completato il ciclo vaccinale sono 22.750.580 su 27.305.138 (83,3%), 23.832.936 hanno ricevuto almeno una dose (87,3%), 1.082.356 sono in attesa della 2ᵃ dose (4%), 3.472.202 non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino (12,7%).
Gli over 50 che hanno completato il ciclo vaccinale sono così suddivisi: 96,2% degli over 90 (n. 773.952), 92,9% della fascia 80-89 (n. 3.398.700), 88,5% della fascia 70-79 (n. 5.267.981), 83,4% della fascia 60-69 anni (n. 6.196.591), 75,2% della fascia 50-59 (n. 7.113.356).