“Con lettera inviata a giornali e media locali, nel fine del mese u.s., la famiglia del 67 enne catanzarese, trovato positivo al coronavirus e ricoverato all’ospedale “Pugliese”, ha evidenziato carenze nell’assistenza al congiunto, esprimendo ulteriori critiche riguardo al trattamento riservato alla moglie, anche lei positiva”.
Così in una nota la Direzione aziendale del Pugliese-Ciaccio.
Così in una nota la Direzione aziendale del Pugliese-Ciaccio.
“Dopo qualche giorno, una rivisitazione più aderente alla realtà dei fatti e delle circostanze, da parte del figlio della coppia, ha ridimensionato lo sfogo, per certi versi comprensibile, ritenendo doveroso riferire agli stessi media e giornali che tale sfogo è stato ascoltato ed accolto, per cui le richieste di assistenza e tutela del malato sono risultate salvaguardate.
Con tale successiva e più attenta riflessione, il figlio ha, peraltro, inteso evidenziare che l’isolamento domiciliare e la sorveglianza sanitaria a cui era stata costretta in un primo momento la madre, è stato trasformato successivamente in ricovero temporaneo presso il Reparto di malattie infettive del “Pugliese”, sia per poter monitorare clinicamente le sue condizioni e sia per attuare le raccomandazioni date dagli esperti a livello nazionale, circa gli interventi da intraprendere per evitare lo stato di depressione dei malati, abbandonati a se medesimi.
Alla luce dei fatti, il management dell’Azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio non può che esprimere massima considerazione sull’operato di tutto il personale, impegnato in prima linea per fronteggiare l’emergenza di queste settimane, manifestando particolare apprezzamento per la professionalità, l’abnegazione e le umane qualità dimostrati nel quotidiano agire dagli operatori tutti della Struttura di malattie infettive, diretta dal dr. Lucio Cosco nonchè della Struttura di medicina d’urgenza, diretta dal dr. Peppino Masciari. A loro va il ringraziamento e l’encomio della comunità”.