Coronavirus, dottoressa Giusy Iemma: “L’OMS spinge ad estendere l’uso dei tamponi”

tampone rapido

Torna a ribadire il concetto espresso qualche giorno fa, anche sulle nostre pagina, la Dottoressa Giusy Iemma- Dirigente Medico Cardiologo- Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro. La stessa riconferma, a suo modo di pensare, come sia fondamentale estendere l’uso dei tamponi per limitare la diffusione del Coronavirus.

“L’Organizzazione mondiale della Sanità -ha scritto- spinge ad estendere l’uso dei tamponi. Le persone positive asintomatiche devono essere individuate perché se vanno in giro contagiano altre persone senza saperlo, quindi vanno isolate. Anche l’Organizzazione mondiale della Sanità spinge ad estendere l’uso dei tamponi e questo perché si rintraccerebbe un maggior numero di positivi e si interromperebbero catene di trasmissione.  In Veneto il Governatore Luca Zaia ha disposto un intervento decisivo, confermando la validità di quello che lui definisce “metodo Veneto” contro il coronavirus, riproponendo l’esperimento di Vo’ Euganeo: doppio tampone per tutti a distanza di due settimane, andando in giro col camper. La nostra sanità risente di anni di commissariamento, le contraddizioni del sistema sanitario calabrese non riconoscono specifiche responsabilità attuali, ma in una condizione di emergenza i vuoti vanno colmati in tempi rapidi. La politica deve fare la sua parte e le istituzioni la loro, con un’unica cabina di regia. È l’unico modo per tutti gli attori coinvolti nella gestione dell’emergenza, e non sono solo coloro che operano nella sanità, di sapere di cosa sono responsabili ed in che tempi. Pacifico pensare che in questo momento i nostri laboratori rischierebbero il collasso se facessimo il tampone a tappeto, ma, ancor di più, visto l’aumento esponenziale dei sintomatici per Coronavirus, lo rischiano i reparti di terapia intensiva, dove, peraltro, afferiscono anche pazienti affetti da altre patologie a meno che non si pensa di affrontare il problema applicando la legge del mare.

“L’Organizzazione mondiale della Sanità -ha scritto- spinge ad estendere l’uso dei tamponi. Le persone positive asintomatiche devono essere individuate perché se vanno in giro contagiano altre persone senza saperlo, quindi vanno isolate. Anche l’Organizzazione mondiale della Sanità spinge ad estendere l’uso dei tamponi e questo perché si rintraccerebbe un maggior numero di positivi e si interromperebbero catene di trasmissione.  In Veneto il Governatore Luca Zaia ha disposto un intervento decisivo, confermando la validità di quello che lui definisce “metodo Veneto” contro il coronavirus, riproponendo l’esperimento di Vo’ Euganeo: doppio tampone per tutti a distanza di due settimane, andando in giro col camper. La nostra sanità risente di anni di commissariamento, le contraddizioni del sistema sanitario calabrese non riconoscono specifiche responsabilità attuali, ma in una condizione di emergenza i vuoti vanno colmati in tempi rapidi. La politica deve fare la sua parte e le istituzioni la loro, con un’unica cabina di regia. È l’unico modo per tutti gli attori coinvolti nella gestione dell’emergenza, e non sono solo coloro che operano nella sanità, di sapere di cosa sono responsabili ed in che tempi. Pacifico pensare che in questo momento i nostri laboratori rischierebbero il collasso se facessimo il tampone a tappeto, ma, ancor di più, visto l’aumento esponenziale dei sintomatici per Coronavirus, lo rischiano i reparti di terapia intensiva, dove, peraltro, afferiscono anche pazienti affetti da altre patologie a meno che non si pensa di affrontare il problema applicando la legge del mare.
Si ha difficoltà a condividere il ringraziamento rivolto ai medici e al personale sanitario ospedaliero in generale, se non si accompagna all’adozione di specifiche misure di tutela: si tratta di categorie in trincea spesso senza i previsti dispositivi di sicurezza, esposte perciò a forte rischio di contrarre il virus e di trasmetterlo alla collettività. Lo stesso presidente della FNOM Anelli avverte che “medici e personale sanitario asintomatici, ma positivi al nuovo coronavirus senza saperlo rappresentano una mina vagante ed un enorme rischio negli ospedali” e chiede che vengano messi in sicurezza quale strategia primaria di sanità pubblica. La complessità del momento richiede una condotta che punti ad affrontare l’emergenza e a prevenire la diffusione dell’infezione da Coronavirus, atteso che il picco del contagio deve ancora arrivare, ridefinendo le priorità. In un’ottica di prevenzione è necessario avviare la “sorveglianza attiva massiva” sui lavoratori asintomatici più esposti a contagio, la campagna di screening deve essere rivolta prioritariamente a tutti il personale della sanità, che ha il compito di garantire l’assistenza sanitaria, compresi i medici di base, ed alle forze dell’ordine. Predisponiamo l’apertura in tempi brevi di nuovi laboratori_ utilizzando anche quelli privati_ e formiamo personale idoneo, così da poter fare il tampone a tutti, anche agli asintomatici. Il distanziamento sociale è importante, lo ribadisco, ma la tracciabilità delle persone positive è strategica per contrastare l’attuale pandemia. Per far questo abbiamo bisogno di una struttura organizzativa snella e lineare nelle more di poter utilizzare al più presto il test sul sangue. Esame, tra l’altro molto economico- avrebbe un costo medio inferiore a 5 euro, che permette di individuare la positività al coronavirus 2019-nCoV in soli 15 minuti, prelevando tramite l’apposita lancia sterile una goccia di sangue dal dito del paziente da depositare sull’apposita strip di verifica. La nostra è una terra meravigliosa, capace, in situazioni di emergenza, di manifestare impegno etico e sociale a favore dei più deboli, di coagulare attorno ad un problema comune le migliori energie e canalizzarle verso la sua soluzione. Non disperdiamo questo patrimonio”.

Redazione Calabria 7

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