Coronavirus, è stallo sugli spostamenti tra Comuni a Natale

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“Se vogliono rimuovere i vincoli agli spostamenti in tutti i comuni italiani ci troveranno

contrarissimi, se vogliono chiarimenti per i piccoli comuni nelle aree interne, il parlamento ha i mezzi per farlo. Siamo ancora nella fase più critica e se a dicembre i comportamenti non saranno rigorosi, il rischio della terza ondata è abbastanza certo”. Così il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, ai microfoni di SkyTG24. Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, si dichiara “preoccupato per Natale” e conferma che la linea de seguirè sarà quella della prudenza. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel frattempo, apre agli spostamenti intercomunali.

contrarissimi, se vogliono chiarimenti per i piccoli comuni nelle aree interne, il parlamento ha i mezzi per farlo. Siamo ancora nella fase più critica e se a dicembre i comportamenti non saranno rigorosi, il rischio della terza ondata è abbastanza certo”. Così il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, ai microfoni di SkyTG24. Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, si dichiara “preoccupato per Natale” e conferma che la linea de seguirè sarà quella della prudenza. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel frattempo, apre agli spostamenti intercomunali.

SPOSTAMENTI TRA COMUNI

Per la modifica del decreto che blocca gli spostamenti tra Comuni il 25 e 26 dicembre ed il 1° gennaio è una corsa contro il tempo. Infatti, per rendere effettive le modifiche è necessario che il testo venga approvato in via definitiva e pubblicato in Gazzetta ufficiale entro il 24 dicembre. Se questa tempistica non venisse rispettata, resterebbe in vigore la disposizione originaria, che vieta tutti gli spostamenti. Non aiuta il fatto che il Parlamento sia impegnato nella sessione di bilancio per la manovra. Può trovare un “buco” per modificare e approvare il decreto. E lo stesso deve avvenire al Senato. L’ipotesi è quella di far approdare il decreto nell’Aula di Montecitorio giovedì 17 dicembre. E poi votarlo il 18 a Palazzo Madama. Ma questo iter accelerato sarà possibile soltanto se tutte le forze politiche, anche d’opposizione, sono d’accordo.

Ma ad oggi non è così. Il centrodestra vuole annullare del tutto il divieto, al massimo è disposto ad accettare un raggio di spostamento di almeno venti chilometri, oppure un limite provinciale. Nel Governo, invece, gli oppositori più duri sono i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia, contrari a cancellare il rigore necessario. Conte deve far fronte all’opposizione interna, per questo sta mediando affinché si intervenga solo per i “Comuni più piccoli e in un raggio chilometrico contenuto”, ma non è detto che ciò basti ai senatori dem e a Italia Viva. L’esecutivo teme di dover fronteggiare a gennaio una terza ondata, e che gli venga rimproverato l’allentamento. Le alternative sul piatto sono due: approvare una Faq che estenda di un po’ i diritti di movimento oppure emanare un nuovo decreto legge che abroghi il precedente e preveda un nuovo regime meno rigido sugli spostamenti intercomunali. Per ora, da parte del Governo, vige cautela.

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