Coronavirus, ecco come gli esami scritti si svolgeranno da casa

università della calabria

Anche l’esame scritto, durante l’emergenza sanitaria, potrà essere svolto in via telematica, se il docente ritiene che la modalità di esame non sia commutabile in “solo orale”.

Per garantire la sicurezza di studentesse e studenti, l’Università della Calabria ha adottato una procedura straordinaria che consentirà di sostenere da casa le prove scritte, come avviene già per quelle orali. Lo ha spiegato nel corso di un seminario rivolto ai docenti, il 29 aprile, e di una diretta social dedicata agli studenti che ha toccato punte di 10.000 utenti collegati, giovedì 30 aprile, il delegato alla Didattica Francesco Scarcello. A conferma dell’attenzione che l’ateneo conferisce a questo rilevante tema per gli studenti, in entrambi i seminari è intervenuto in apertura il rettore Nicola Leone che ha anche risposto ad alcune domande a margine della relazione del suo delegato. Nel corso del primo appuntamento, il Rettore ha spiegato che il seminario era stato organizzato per rispondere alle numerose sollecitazioni dei docenti che avevano richiesto indicazioni su come svolgere esami scritti quando non sono tramutabili in orali.

Per garantire la sicurezza di studentesse e studenti, l’Università della Calabria ha adottato una procedura straordinaria che consentirà di sostenere da casa le prove scritte, come avviene già per quelle orali. Lo ha spiegato nel corso di un seminario rivolto ai docenti, il 29 aprile, e di una diretta social dedicata agli studenti che ha toccato punte di 10.000 utenti collegati, giovedì 30 aprile, il delegato alla Didattica Francesco Scarcello. A conferma dell’attenzione che l’ateneo conferisce a questo rilevante tema per gli studenti, in entrambi i seminari è intervenuto in apertura il rettore Nicola Leone che ha anche risposto ad alcune domande a margine della relazione del suo delegato. Nel corso del primo appuntamento, il Rettore ha spiegato che il seminario era stato organizzato per rispondere alle numerose sollecitazioni dei docenti che avevano richiesto indicazioni su come svolgere esami scritti quando non sono tramutabili in orali.

«Resta valida la possibilità – ha precisato il Rettore – per il titolare del corso, di modificare la modalità di esame in “prova orale”, per tutto il perdurare dell’emergenza sanitaria. Ma non sempre ciò è attuabile. Alcuni docenti, infatti, ritengono irrinunciabile la prova scritta per le specificità dei loro insegnamenti e hanno chiesto supporto all’ateneo su come svolgerla». Il Rettore ha poi evidenziato che l’ateneo fornisce delle linee guida, con alcune alternative suggerite per il software e la procedura da usare, ma le esigenze disciplinari sono molto diverse “non esiste un software adatto per tutto”, ogni docente potrà selezionare programma e modalità più appropriate per le specificità dell’insegnamento. «Nessun software o procedura – ha spiegato Leone – può ritenersi “blindata al 100%”, pertanto è sempre auspicabile una breve discussione sullo scritto durante la prova orale».

Al termine, Rettore e Delegato hanno risposto alle domande inviate durante il seminario, chiarendo diversi aspetti tecnici delle procedure.

Innanzitutto sul perché si sia scelto di utilizzare, in via preferenziale, un mezzo diverso da Microsoft Teams per gli esami scritti, finora utilizzato per le lezioni on line. «Microsoft Teams – ha spiegato il Rettore – è stato scelto a marzo perché costituiva la migliore soluzione disponibile per l’erogazione della didattica in streaming, che fosse realizzabile in pochi giorni, anche in considerazione del fatto che tutti gli studenti Unical (circa 25.000) avevano già l’account per Teams.

Scelta, peraltro, condivisa da gran parte delle università italiane e senza costi per l’Unical in quanto Teams è incluso nel pacchetto Office di ateneo. Continueremo certamente ad usare Teams per la didattica del semestre; ma è poco adatto per le prove scritte perché consente di monitorare visivamente solo 4 studenti in contemporanea; mentre Google Meet o Zoom, ad esempio, permettono di visualizzare anche gruppi numerosi, sebbene noi consigliamo di limitare i gruppi a una trentina di studenti».

Molto partecipato anche il seminario dedicato agli studenti, il giorno dopo. Il delegato Francesco Scarcello ha spiegato che per sostenere gli esami scritti da casa lo studente avrà bisogno di un pc e di uno smartphone connessi ad Internet. Lo smartphone deve essere munito di un’app per le videochiamate come Google Meet (o Zoom) e il pc del software Exam.net – piattaforma utilizzata già da diversi atenei italiani come Roma Sapienza e Milano Statale (i docenti che utilizzano già Moodle per le lezioni potranno anche avvalersi direttamente di questa piattaforma d’ateneo anziché usare Exam.net). L’identificazione dello studente e il controllo della stanza in cui viene svoltaa la prova avverranno tramite videochiamata dallo smartphone che riprenderà tutto l’esame. Il browser sul pc degli studenti dovrà restare sempre sulla pagina con la prova d’esame, pena il blocco. Il docente potrà vigilare sulla regolarità dell’esame, per tutta la sua durata, attraverso la videochiamata.

La prova potrà essere svolta usando il pc, ma anche con carta e penna a seconda dell’insegnamento.

Nel secondo caso l’elaborato andrà scansionato dal cellulare e inviato al docente al termine della prova. Le linee guida indicate dall’ateneo mirano a garantire la sicurezza e la regolarità dell’esame; ma i docenti avranno comunque la possibilità di scegliere la modalità più appropriate alla classe e all’insegnamento. Per chi non dispone della strumentazione necessaria, l’ateneo allestirà alcune postazioni in sicurezza nei laboratori Unical, permettendo agli studenti di svolgere l’esame sotto la supervisione di un tecnico. Inoltre, sarà attivato un help desk per aiutare chi incontra difficoltà. Il Rettore, in chiusura di collegamento, ha sottolineato che solo un alto senso di responsabilità, la disponibilità e la collaborazione di tutti, può consentire di superare un momento così difficile.

Ha ringraziato gli studenti per la loro capacità di adeguarsi, in tempi così rapidi, ai nuovi strumenti di didattica on line e li ha invitati a guardare il “bicchiere mezzo pieno” apprezzando un lato positivo del digitale: «Un evento con una presenza così massiccia, con punte di 10.000 studenti che insieme hanno potuto aggiornarsi, non sarebbe stato possibile nemmeno nella nostra Aula Magna che può ospitarne meno di 1.000. La speranza di tutti noi – ha però concluso – resta quella di poter ritornare a vivere il campus nella sua pienezza, il prima possibile. Per il momento il via libera previsto nel corso della prossima settimana riguarda attività individuali e di ricerca, e l’apertura delle biblioteche per il servizio di prestito; mentre siamo in attesa delle disposizioni ministeriali per i tirocini».

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