Coronavirus, ecco quali regioni possono cambiare colore da lunedì 3 maggio

La maggior parte delle regioni italiane rimarrà in zona gialla anche dopo il consueto monitoraggio (venerdì 30) dell'Istituto Superiore della Sanità.
Covid Speranza

Attesa per il monitoraggio dell’andamento epidemiologico in Italia nell’ultima settimana. Si annunciano pochissimi cambiamenti di colore nella giornata dell’analisi dei dati. La maggior parte delle regioni italiane rimarrà in zona gialla, infatti, anche dopo il consueto monitoraggio dell’Istituto Superiore della Sanità. I dati della circolazione dell’epidemia sono in leggera discesa e nessuna delle regioni gialle sembra destinata a peggiorare.

Le 15 regioni (Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Veneto, Trentino Alto Adige, Umbria, Marche, Abruzzo, Toscana, Lazio, Campania e Molise) già passate nella fascia con minori restrizioni anti-Covid, non dovrebbero subire alcuna modifica. Le stesse resteranno probabilmente nell’area a basso rischio. A queste regioni si aggiungerà, a meno di clamorose sorprese, anche la Puglia. L’incidenza settimanale, cioè il numero dei casi per 100mila abitanti in Italia – come riporta La Repubblica – è in calo. Quando la settimana sarà completa con i numeri di oggi, il dato dovrebbe attestarsi tra i 140 e i 150 casi (giovedì scorso era a 159).

Le 15 regioni (Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Veneto, Trentino Alto Adige, Umbria, Marche, Abruzzo, Toscana, Lazio, Campania e Molise) già passate nella fascia con minori restrizioni anti-Covid, non dovrebbero subire alcuna modifica. Le stesse resteranno probabilmente nell’area a basso rischio. A queste regioni si aggiungerà, a meno di clamorose sorprese, anche la Puglia. L’incidenza settimanale, cioè il numero dei casi per 100mila abitanti in Italia – come riporta La Repubblica – è in calo. Quando la settimana sarà completa con i numeri di oggi, il dato dovrebbe attestarsi tra i 140 e i 150 casi (giovedì scorso era a 159).

Chi rischia la zona rossa?

CalabriaSicilia Basilicata, vanno invece verso la riconferma della zona arancione. I parametri in teoria ci sono tutti. La Calabria “per colpa” del rischio complessivo alto, Basilicata e Sicilia per l’indice Rt. Il rischio di retrocedere in zona rossa sarebbe scongiurato, ma solo nel pomeriggio odierno si avrà l’ufficialità.

Nella settimana 21-27 aprile, in Calabria, risulta in peggioramento l’indicatore relativo ai “Casi attualmente positivi per 100.000 abitanti”, che sono 775, mentre è stabile l’indicatore relativo ai nuovi casi rispetto alla settimana precedente. È quanto rileva la Fondazione Gimbe nel monitoraggio settimanale sul Covid 19.

Potrebbe durare pochissimo la zona arancione della Valle d’Aosta, entrataci lunedì 26 aprile. La Sardegna spera nel passaggio in arancione, circa un mese fa era l’unica in fascia bianca. Gli attuali colori delle regioni (fino al 2 maggio), per fare una sintesi generale, sono le seguenti.

  • Zona gialla: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto e province autonome di Bolzano e di Trento;
  • Zona arancione: Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta;
  • Zona rossa: Sardegna.
  • Come si entra nella zona gialla

    Sono obbligatori 14 giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive. E i parametri da rispettare sono: Rt (l’indice che misura la velocità del contagio) sotto 1 e rischio complessivo basso o moderato. Un indicatore quest’ultimo risultato del calcolo di 21 parametri, dalla comparsa dei nuovi focolai al tasso di occupazione di ospedali e terapie intensive.

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