Un anno fa il primo lockdown. Oggi, proprio all’indomani del primo dpcm dell’era Draghi, l’Italia rischia di essere al punto di partenza.
L’elevata diffusione delle varianti spaventa l’Italia con l’inevitabile pressione sul sistema sanitario, in particolare in alcune regioni, come la Campania e il Piemonte. Ieri, per il quarto giorno consecutivo, è stata superata la soglia dei 20mila nuovi casi giornalieri, e il numero delle vittime sfiora il bilancio dei 100mila morti.
L’elevata diffusione delle varianti spaventa l’Italia con l’inevitabile pressione sul sistema sanitario, in particolare in alcune regioni, come la Campania e il Piemonte. Ieri, per il quarto giorno consecutivo, è stata superata la soglia dei 20mila nuovi casi giornalieri, e il numero delle vittime sfiora il bilancio dei 100mila morti.
Il Comitato Tecnico Scientifico ha espresso “grande preoccupazione per l’evoluzione della pandemia” richiedendo l'”innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale” e la “riduzione delle interazioni fisiche e della mobilità”. Nessun lockdown per ora, ma un incremento delle restrizioni, che potrebbero coinvolgere altri servizi, come i centri commerciali, nelle aree dove viene stabilito lo stop alla didattica in presenza. Alla luce delle raccomandazioni, non è escluso che si possa tornare alle restrizioni di Natale, con limitazioni nel weekend e l’anticipo del coprifuoco, attualmente in vigore dalle 22 alle 5 del mattino.