Non accenna a frenare la curva epidemiologica dei contagi da Coronavirus in Italia. L’incidenza a 14 giorni torna a crescere dopo alcune settimane di decrescita, e aumenta anche l’impatto della pandemia sui servizi assistenziali: tradotto, ciò significa un aumento generale del rischio connesso all’emergenza sanitaria.
Nella settimana dal 28 dicembre al 3 gennaio siamo sempre di fronte a un’epidemia non controllata e non gestibile. L’indice di trasmissione nazionale Rt risulta in aumento per la quarta settimana consecutiva e, per la prima volta dopo sei settimane, sopra la soglia critica di 1, raggiungendo quota 1,03. Dopo alcune settimane di diminuzione, secondo quanto riporta QuiFinanza, siamo di fronte a un aumento dell’incidenza a livello nazionale (313,28 per 100mila abitanti contro 305,47). L’incidenza su tutto il territorio è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti.
Nella settimana dal 28 dicembre al 3 gennaio siamo sempre di fronte a un’epidemia non controllata e non gestibile. L’indice di trasmissione nazionale Rt risulta in aumento per la quarta settimana consecutiva e, per la prima volta dopo sei settimane, sopra la soglia critica di 1, raggiungendo quota 1,03. Dopo alcune settimane di diminuzione, secondo quanto riporta QuiFinanza, siamo di fronte a un aumento dell’incidenza a livello nazionale (313,28 per 100mila abitanti contro 305,47). L’incidenza su tutto il territorio è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti.
I dati Regione per Regione
Nel computo totale sono ben 12 le Regioni a rischio alto questa settimana, contro nessuna la settimana precedente, 8 a rischio moderato – di cui 2 ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane – e solo una a rischio basso. Tre regioni hanno un Rt puntuale significativamente maggiore di 1 (Calabria, Emilia Romagna e Lombardia), altre 6 lo superano nel valore medio (Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta), altre 4 hanno un valore uguale (Puglia) o che lo sfiora (Lazio, Piemonte, Veneto). Una regione (Veneto) mostra un tasso di incidenza particolarmente elevato, rispetto al contesto nazionale.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale torna a essere sopra la soglia critica del 30%. Sono 13 le Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva o aree mediche sopra la soglia critica, contro le 10 di settimana scorsa.