di Danilo Colacino – La splendida costa calabrese in ginocchio.
La nuova ordinanza sullo ‘stop’ di tutte le discoteche e locali notturni a causa del Coronavirus per l’ormai imminente estate infligge un durissimo colpo a una fiorente industria (per così definirla in senso figurato) che ogni anno garantisce tanti posti di lavoro, seppur stagionali, e un indotto mica da ridere.
La nuova ordinanza sullo ‘stop’ di tutte le discoteche e locali notturni a causa del Coronavirus per l’ormai imminente estate infligge un durissimo colpo a una fiorente industria (per così definirla in senso figurato) che ogni anno garantisce tanti posti di lavoro, seppur stagionali, e un indotto mica da ridere.
Ma vi è di più.
Non bisogna trascurare le forti implicazioni sociali e forse persino psicologiche di tre mesi quali giugno, luglio e agosto, senza escludere qualche sabato di settembre – bel tempo permettendo – in cui soprattutto la fascia di giovani compresa fra i 18 e i 30 anni non avrà un’importante valvola di sfogo.
E che dire di tutti gli over 40 e 50, i quali seppur in modo meno assiduo non vogliono rinunciare a quattro salti in pista o a un cocktail fra un ballo e l’altro.
Chissà, allora, se sarà almeno permesso ai lounge bar di disporre tavolini e sedie all’aperto.
Magari con un po’ di buona musica e l’opportunità di scambiare quattro chiacchiere in compagnia.
Altrimenti sarà davvero dura ‘ricaricare’ le batterie’ in vista di un autunno e un successivo inverno di lavoro su cui gravano per giunta tante incognite relative alla salute pubblica e a tutto ciò che riguarda le future prospettive occupazionali e professionali di molta gente prima invece garantita.
Un dramma nel dramma, tra i tanti a…firma Covid.