Un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna e dell’Università di Catanzaro, grazie ai loro studi, hanno ottenuto una mappa delle interazioni che avvengono tra le proteine del Coronavirus e quelle umane, mostrando quali sono “attivate” e quali “disattivate” dall’azione di Sars-CoV-2.
Senza dubbio un passo fondamentale per ricavare farmaci mirati contro il virus. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Clinical Medicine con il titolo “Master Regulator Analysis of the SARS-CoV-2/Human Interactome”. Hanno partecipato Federico M. Giorgi, Daniele Mercatelli e Carmine Ceraolo del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna, insieme a Pietro H. Guzzi dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro. I ricercatori menzionati hanno trovato il modo di individuare anche le proteine che permettono al virus di moltiplicarsi nell’organismo. “Conoscere gli effetti molecolari di questo virus sulle proteine umane è fondamentale per definire strategie farmacologiche efficaci”, dice Federico M. Giorgi, ricercatore dell’Università di Bologna che ha coordinato lo studio. “Inibire le interazioni che abbiamo evidenziato potrebbe costituire una via terapeutica in grado di limitare gli effetti distruttivi del Sars-CoV-2 e di altri coronavirus sulle cellule umane”. L’interattoma, ovvero lo scenario raffigurato da questa interazione, svela come la proteina Ace2 si riduce dopo la difesa contro il virus delle cellule. Una riduzione che può avere effetti dannosi per l’organismo, soprattutto per i polmoni. Inoltre, troviamo anche la proteina usata dalle cellule umane per difendersi ancora di più dal virus, l’Mcl1. Infine, la proteina Eef1a1, si “estingue”/spegne. Un modo per evitare la moltiplicazione del virus. L’importante ricerca è risultata fondamentale anche per un altro aspetto: il Coronavirus, infatti, può ridurre l’attività dei mitocondri, ossia le centraline energetiche delle cellule.
Senza dubbio un passo fondamentale per ricavare farmaci mirati contro il virus. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Clinical Medicine con il titolo “Master Regulator Analysis of the SARS-CoV-2/Human Interactome”. Hanno partecipato Federico M. Giorgi, Daniele Mercatelli e Carmine Ceraolo del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna, insieme a Pietro H. Guzzi dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro. I ricercatori menzionati hanno trovato il modo di individuare anche le proteine che permettono al virus di moltiplicarsi nell’organismo. “Conoscere gli effetti molecolari di questo virus sulle proteine umane è fondamentale per definire strategie farmacologiche efficaci”, dice Federico M. Giorgi, ricercatore dell’Università di Bologna che ha coordinato lo studio. “Inibire le interazioni che abbiamo evidenziato potrebbe costituire una via terapeutica in grado di limitare gli effetti distruttivi del Sars-CoV-2 e di altri coronavirus sulle cellule umane”. L’interattoma, ovvero lo scenario raffigurato da questa interazione, svela come la proteina Ace2 si riduce dopo la difesa contro il virus delle cellule. Una riduzione che può avere effetti dannosi per l’organismo, soprattutto per i polmoni. Inoltre, troviamo anche la proteina usata dalle cellule umane per difendersi ancora di più dal virus, l’Mcl1. Infine, la proteina Eef1a1, si “estingue”/spegne. Un modo per evitare la moltiplicazione del virus. L’importante ricerca è risultata fondamentale anche per un altro aspetto: il Coronavirus, infatti, può ridurre l’attività dei mitocondri, ossia le centraline energetiche delle cellule.
Redazione Calabria 7