Il Cdm dovrebbe varare, a breve, una nuova bozza del decreto legge per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Questa volta ad essere interessati sono i documenti rilasciati dalle amministrazioni pubbliche, scaduti o in scadenza successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto, è prorogata al 31 agosto 2020.
Il governo, infatti, starebbe pensando a una proroga per evitare assembramenti negli uffici pubblici Nella bozza del decreto legge, infatti, si legge che i documenti “rilasciati da amministrazioni pubbliche, scaduti o in scadenza successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto, è prorogata al 31 agosto 2020. La validità ai fini dell’espatrio resta limitata alla data di scadenza indicata nel documento”. Nella relazione illustrativa di questa norma si spiega che la “misura è volta a prorogare la validità dei documenti di riconoscimento scaduti o in scadenza dopo l’entrata in vigore del decreto legge n. 6 del 2020, con il quale sono stati adottate le prime misure di contrasto all’epidemia da Covid-19. Si tratta di una misura che ha la funzione di evitare l’aggregazione di persone negli spazi degli uffici aperti al pubblico che non consentono di rispettare agevolmente una adeguata distanza interpersonale, con l’effetto di ridurre l’esposizione al rischio di contagio”.
Il governo, infatti, starebbe pensando a una proroga per evitare assembramenti negli uffici pubblici Nella bozza del decreto legge, infatti, si legge che i documenti “rilasciati da amministrazioni pubbliche, scaduti o in scadenza successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto, è prorogata al 31 agosto 2020. La validità ai fini dell’espatrio resta limitata alla data di scadenza indicata nel documento”. Nella relazione illustrativa di questa norma si spiega che la “misura è volta a prorogare la validità dei documenti di riconoscimento scaduti o in scadenza dopo l’entrata in vigore del decreto legge n. 6 del 2020, con il quale sono stati adottate le prime misure di contrasto all’epidemia da Covid-19. Si tratta di una misura che ha la funzione di evitare l’aggregazione di persone negli spazi degli uffici aperti al pubblico che non consentono di rispettare agevolmente una adeguata distanza interpersonale, con l’effetto di ridurre l’esposizione al rischio di contagio”.
Redazione Calabria 7