di Antonio Battaglia – Aumentano inesorabilmente i casi di Coronavirus in Calabria. Con la conferma dei sei tamponi risultati positivi a Catanzaro, nella regione è stato sfondato il muro dei 100 contagiati.
A tal proposito, la redazione di Calabria 7 ha contattato in esclusiva Giuseppe Zuccatelli, commissario dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio e del policlinico Mater Domini e, ad interim, dell’Asp di Cosenza.
A tal proposito, la redazione di Calabria 7 ha contattato in esclusiva Giuseppe Zuccatelli, commissario dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio e del policlinico Mater Domini e, ad interim, dell’Asp di Cosenza.
Proprio ieri, il dirigente medico cardiologo dell’ospedale Pugliese-Ciaccio lanciava la proposta dei tamponi a tappeto. Zuccatelli, tuttavia, esclude l’ipotesi: “Abbiamo un servizio sanitario di livello assoluto. Il tampone può essere effettuato sulle persone venute a contatto con un contagiato, ma se dovessimo generalizzarlo le strutture non reggerebbero alla massa dei prelievi di sangue. Sarebbe uno sforzo enorme”.
Bisognerà valutare l’effetto delle drastiche condizioni imposte dal Governo centrale: “Abbiamo ottenuto sicuramente un contenimento dei contagi, ma per capire bene il fenomeno ci sarà bisogno di altri 10-15 giorni”.
Nella giornata di ieri, sei associazioni di camici bianchi calabresi hanno denunciato le condizioni inadeguate del centro Covid-19 disposto a Castrovillari. Il provvedimento prevedeva un incremento di 38 posti letto, divisi tra i vari reparti, ma dal comunicato si evince che mancherebbero dotazioni e personale medico. “Se non ci fossero stati i 10 posti letto a Castrovillari, si sarebbe creato un fenomeno dirompente nell’azienda ospedaliera di Cosenza. Abbiamo attivato la subintensiva a Castrovillari perché c’era un reparto sotto sequestro da anni e nessuno aveva verificato la possibilità di dissequestrarlo. Si è dovuto prendere un provvedimento d’urgenza che è ancora in funzione”.
Infine, Zuccatelli precisa: “Abbiamo ricoverato due pazienti positivi presso l’azienda ospedaliera di Cosenza e altri due pazienti affetti da polmonite provocata da normale influenza. Voglio ricordare che le due forme virali viaggiano in coppia, dunque dobbiamo avere capacità di scelta. Nei giorni scorsi, abbiamo determinato questo tipo di protocollo: a Castrovillari ricoveriamo fino ad un massimo di 10 pazienti, se troviamo un certo tipo di personale possiamo spingerci anche a 14. Il centro Covid è essenziale perché fa da filtro all’azienda ospedaliera di Cosenza ed è perfettamente funzionante”.
Redazione Calabria 7
