(D.C.) – Ore 9.30 circa di un giorno feriale qualunque, almeno prima di questa maledetta emergenza Coronavirus, in una zona della città capoluogo che di solito in un momento come questo brulica di pedoni e di mezzi.
E invece niente, ecco a voi il deserto del Sahara o – se preferite – il solito paragone su uno dei più famosi disaster movie hollywoodiani: “The day after tomorrow”.
E invece niente, ecco a voi il deserto del Sahara o – se preferite – il solito paragone su uno dei più famosi disaster movie hollywoodiani: “The day after tomorrow”.
L’auspicio, dunque, è che passi presto. Tutto qui.