Da lunedì sarà cruciale rispettare le misure di prevenzione dei contagi, a partire dall’uso delle mascherine. Con la graduale riapertura probabilmente fino all’estate non avremo grossi sbalzi, aiutati dall’arrivo del caldo e dalla possibilità di trascorrere tempo all’aperto. Ma serve grande responsabilità da parte di tutti, perché il virus circola ancora in modo sostenuto”. Paolo Bonanni, epidemiologo e professore ordinario di Igiene all’Università di Firenze, in un’intervista al Corriere della Sera segnala che ora serve una road map per evitare che i numeri della pandemia tornino a peggiorare, avvisando anche che “bisogna indossare correttamente la mascherina, meglio optare per le Ffp2, evitare quelle di stoffa. Mi auguro che aumentino i controlli delle forze dell’ordine: chi non rispetta le regole va multato pesantemente. Il rischio è che i contagi tra i giovani potrebbero aumentare mentre al contrario, non penso che aumenteranno i decessi e le ospedalizzazioni”.
L’obiettivo da lunedì
L’obiettivo da lunedì
Per Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts, l’obiettivo, da lunedì, è quello di riaprire per non chiudere. E in un’intervista a la Repubblica sostiene che ora “apriamo in un contesto decisamente più favorevole di quello di alcune settimane fa. Siamo nella quinta settimana consecutiva di riduzione della diffusione del nuovo Coronavirus e fortunatamente osserviamo anche un calo della pressione sui servizi sanitari”, tuttavia “riaprendo, un pochino di ripresa dei casi potrà esserci, però come ha detto il presidente del Consiglio stiamo adottando una strategia graduale e progressiva, per ripristinare attività economiche e sociali rispetto alle quali vi era un’importante sofferenza del Paese a tutti i livelli”. In ogni caso, aggiunge Locatelli, “l’obiettivo è di riaprire per non chiudere più, ma “le decisioni come sempre le prende la politica, però le misure che sono state adottate, proprio perché rispondono a questi criteri di gradualità e progressività, di fatto sono sembrate a tutti i tecnici assolutamente ragionevoli” anche se – precisa – “fissare un’ora di restrizione di movimento è una strategia prudenziale per mantenere una situazione di controllo dei contatti sociali che possono avvenire la sera ed essere connotati da un particolare profilo di rischio. Poi la decisione del governo potrà essere rivalutata nelle prossime settimane alla luce dell’evoluzione del quadro epidemiologico”, dice a proposito della richiesta delle Regioni di spostare l’inizio del coprifuoco dalle 22 alle 23.