Coronavirus, numero verde Regione Calabria: avere risposta è un’impresa

coronavirus ricciardi

Emergenza Coronavirus. La Regione Calabria ha creato un numero verde appositamente per l’occasione. Chi deve comunicare di essere arrivato da fuori regione o per segnalare eventuali casi di rischio contagio, può chiamare al numero verde 800767676.

Diverse segnalazioni sono giunte in redazione da parte di chi però, nonostante decine di tentativi inoltrati a qualsiasi ora della giornata, non riesce a mettersi in contatto. Alcuni sono stati inseriti nelle liste di coloro che devono obbligatoriamente essere messi in quarantena, perché giunti da una settimana bianca in Trentino, zona non rossa. Ma nessuna certificazione, per giustificare l’assenza dal lavoro, ad esempio, può essere loro riconosciuta se di fatto non rientrano nell’obbligo. Ed allora, i controlli annunciati dai sindaci per verificare la veridicità delle dichiarazioni rilasciate e orientate dalle indicazioni diffuse, faranno venire a galla la condizione di persone in quarantena, ma che di fatto non dovrebbero esserlo. Abbiamo chiamato il numero e dopo 10 minuti di attesa abbiamo rinunciato, ma chi ha bisogno di interagire per esigenza oggettiva in attesa ci è stato anche quaranta minuti. Senza avere risposte. La Regione Calabria ha messo dunque a disposizione un servizio che si sta rivelando inutile, anche se di estrema importanza e che al momento, almeno ad alcuni calabresi, sta creando più danno che utilità. Solo chi proviene dalla Lombardia e dalle province rosse deve stare in quarantena oppure anche coloro che semplicemente arrivano da fuori regione? Qualcuno che conosce la risposta la renda pubblica e spazzi via gli enormi dubbi che riguardano migliaia di calabresi rientrati e che potrebbero rappresentare un alto rischio di contagio.

Diverse segnalazioni sono giunte in redazione da parte di chi però, nonostante decine di tentativi inoltrati a qualsiasi ora della giornata, non riesce a mettersi in contatto. Alcuni sono stati inseriti nelle liste di coloro che devono obbligatoriamente essere messi in quarantena, perché giunti da una settimana bianca in Trentino, zona non rossa. Ma nessuna certificazione, per giustificare l’assenza dal lavoro, ad esempio, può essere loro riconosciuta se di fatto non rientrano nell’obbligo. Ed allora, i controlli annunciati dai sindaci per verificare la veridicità delle dichiarazioni rilasciate e orientate dalle indicazioni diffuse, faranno venire a galla la condizione di persone in quarantena, ma che di fatto non dovrebbero esserlo. Abbiamo chiamato il numero e dopo 10 minuti di attesa abbiamo rinunciato, ma chi ha bisogno di interagire per esigenza oggettiva in attesa ci è stato anche quaranta minuti. Senza avere risposte. La Regione Calabria ha messo dunque a disposizione un servizio che si sta rivelando inutile, anche se di estrema importanza e che al momento, almeno ad alcuni calabresi, sta creando più danno che utilità. Solo chi proviene dalla Lombardia e dalle province rosse deve stare in quarantena oppure anche coloro che semplicemente arrivano da fuori regione? Qualcuno che conosce la risposta la renda pubblica e spazzi via gli enormi dubbi che riguardano migliaia di calabresi rientrati e che potrebbero rappresentare un alto rischio di contagio.

Redazione Calabria 7

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