Coronavirus, oggi il monitoraggio per i nuovi colori: la situazione della Calabria

quarta dose speranza

Da domani tutte le regioni italiane torneranno in zona rossa per tre giorni. L’ennesimo lockdown per cercare di limitare spostamenti e assembramenti durante le festività pasquali. Per questo il Viminale, durante il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, ha chiesto ai prefetti di intensificare i controlli. In particolare le forze dell’ordine, che saranno in campo con 70 mila unità, dovranno presidiare le aree urbane più esposte al rischio di assembramenti, parchi, litorali, arterie stradali e autostradali, stazioni, porti e aeroporti. Un monitoraggio “rigoroso” ma equilibrato – come l’ha definito il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese – per verificare il rispetto delle norme anti-Covid che da sabato a lunedì vietano gli spostamenti anche nel proprio comune, se non per andare a trovare parenti o amici in massimo di due persone, con minori di 14 anni conviventi.

I nuovi colori

I nuovi colori

Intanto cresce l’attesa per il consueto monitoraggio del venerdì. Oggi i nuovi dati del ministero della Salute sulla curva pandemica e l’indice Rt stabiliranno i nuovi colori delle regioni che, comunque, non potranno più tornare in giallo almeno fino a maggio, così come previsto dal nuovo decreto che entrerà in vigore il 7 aprile. Chi è a un passo dalla “promozione” dal rosso all’arancione è la Campania. La provincia di Bolzano, invece, torna rosso scuro sulla mappa aggiornata del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, raggiungendo Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Campania.

La Calabria

A sperare invece di uscire dalla zona rossa, tornando così in quella arancione, dalla giornata di martedì 13 aprile (servono due settimane consecutive in cui i contagi in sette giorni per 100mila abitanti devono restare sotto la soglia dei 250) è la Calabria. L’incidenza è relativamente bassa ma, la scorsa settimana, la stessa regione era entrata in zona rossa a causa di un alto indice Rt. Nella settimana 24-30 marzo è peggiorato l’indicatore dei “casi attualmente positivi per 100.000 abitanti”, attestatosi a 549, con un aumento dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente del 15,5%. È quanto emerso dal monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe con l’analisi sull’andamento dell’epidemia, forniture e somministrazioni vaccini.

Nello stesso periodo, sono giunti sopra la soglia di saturazione i posti letto in area medica occupati da pazienti Covid-19 (42%). Sul fronte vaccinale, la percentuale di popolazione calabrese che ha completato il ciclo è pari al 4,4% (Media Italia 5,3%); quella di over 80 che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 20,7% (Media Italia 28,8%) mentre la percentuale di popolazione 70-79 anni che ha ultimato la somministrazione delle dosi è pari al 2,7% (Media Italia 1,8%). Alta, inoltre, la percentuale di dosi di vaccino somministrate alla categoria “Altro” nella fascia di età 16-69 che è pari al 18,3% contro una media nazionale dell’8,7% per un totale. Le dosi somministrate in questa categoria e nella stessa fascia di età sono 47.264.

Nessuna zona gialla

“Noi auspichiamo un passaggio di colore”, ha ammesso il governatore Luca Zaia. Si va invece verso la riconferma dei colori per tutte le altre regioni, anche se la Basilicata, alle prese con diversi focolai e un Rt che di nuovo in crescita, rischia di finire in rosso. Si aggrava la pandemia in Liguria, con il presidente Giovanni Toti che ha disposto la zona rossa nel Ponente ligure, nelle province di Savona e di Imperia, da domani fino a domenica 11 aprile compresa.

Il Piemonte, che per la prima volta dopo cinque settimane registra un lieve calo dei contagi, non solo chiude i supermercati a Pasqua e Pasquetta ma impone anche il divieto di raggiungere le seconde case per i proprietari che vivono in un’altra regione. “Siamo in una fase importante di lotta all’epidemia – ha ribadito il ministro della Salute, Roberto Speranza -. Ma chi racconta che stiamo come un anno fa dice una cosa clamorosamente non vera”.

Sul fronte scuola, invece, dal 7 aprile prenderà il via il “nuovo corso” voluto dal governo Draghi. Vietate le ordinanze regionali e ritorno alle lezioni in presenza fino alla prima media in zona rossa e fino alla terza media in arancione, con le superiori in classe al 50%. Torneranno sui banchi 5,3 milioni di studenti, su poco più degli 8 milioni in totale. Contrario alle riaperture il direttore di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, secondo il quale “è profondamente sbagliato” mandare a scuola bambini non vaccinati.

LEGGI ANCHE | Pasqua e Pasquetta in zona rossa, dalle visite agli spostamenti: tutte le misure

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