Boom di certificati di malattia inviati dai lavoratori di Crotone ai propri datori di lavoro. Lo rende noto l’Ordine dei medici di Crotone, che negli ultimi giorni sta ricevendo numerose segnalazioni da parte di enti ed istituzioni circa “un sempre più dilagante stato di messa in malattia da parte dei lavoratori della nostra cittadinanza” e per questo richiama i medici di famiglia a tenere alta la guardia e non assecondare questo fenomeno.
L’Ordine “nel raccogliere con spirito di servizio le constatazioni rappresentate”, ritiene comprensibile che “il particolare stato di allerta porta inevitabilmente ad una inconsapevole alterazione della percezione del proprio stato di salute, con inevitabile esaltazione di eventuali condizioni e sintomi magari aspecifici e generici”. E questo “può erroneamente indurre i propri medici curanti ad un involontario eccesso di certificazioni di malattia, anche posto che la necessaria prassi del triage telefonico priva il medico di una più approfondita ed obbiettivabile verifica del reale stato di malattia”. E tuttavia “sollecita i colleghi interessati a continuare a mantenere alto il livello professionale e di appropriatezza soprattutto in termini certificativi”.
L’Ordine “nel raccogliere con spirito di servizio le constatazioni rappresentate”, ritiene comprensibile che “il particolare stato di allerta porta inevitabilmente ad una inconsapevole alterazione della percezione del proprio stato di salute, con inevitabile esaltazione di eventuali condizioni e sintomi magari aspecifici e generici”. E questo “può erroneamente indurre i propri medici curanti ad un involontario eccesso di certificazioni di malattia, anche posto che la necessaria prassi del triage telefonico priva il medico di una più approfondita ed obbiettivabile verifica del reale stato di malattia”. E tuttavia “sollecita i colleghi interessati a continuare a mantenere alto il livello professionale e di appropriatezza soprattutto in termini certificativi”.
“E’ proprio in questi momenti di particolare emergenzialità – prosegue la nota – che i professionisti della sanità siamo chiamati a svolgere l’irrinunciabile ruolo di saper garantire, da una parte, l’assistenza ai cittadini e, dall’altra, il difficile compito di una certificazione di malattia assolutamente legittima ed appropriata. In questo difficile momento tutti siamo chiamati a dare il proprio contributo con responsabilità, coraggio e spirito di solidarietà e la mancanza di adeguati presidi di protezione, nostro malgrado, non possono legittimare stati di assenza dal lavoro in “regime di malattia”, per quanto quest’Ordine proseguirà nella sua “silenziosa e composta” opera di monitoraggio e di interlocuzione sulla problematica nel suo complesso”.
Redazione Calabria 7