Aumenta ancora il numero dei casi di Coronavirus nella provincia di Vibo Valentia. Ben 26 i positivi registrati nelle ultime 24 ore, di cui 9 nel capoluogo di provincia. Si tratta, per la maggior parte, di soggetti asintomatici. Ciò che fa preoccupare di più i sindaci e la popolazione, in queste ore, è la cerimonia di un battesimo svoltasi nel comune di Pizzo il 31 ottobre scorso. Una parte degli invitati, attualmente in quarantena, è risultata positiva al test antigenico ed è sotto stretta osservazione da parte del Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Vibo, in attesa di quello molecolare, atteso nei prossimi giorni. La situazione, infatti, potrebbe coinvolgere anche altre persone, oltre 20, venute a contatto con gli invitati ed ora in isolamento.
Nel frattempo il sindaco del capoluogo di provincia, Maria Limardo, ha rilevato per l’ennesima volta il forte ritardo sull’esito dei tamponi effettuati. Si associano alla protesta anche i sindaci di Serra San Bruno, Simbario, Spadola, Brognaturo, Fabrizia, Mongiana e Nardodipace, in considerazione dei notevoli rallentamenti nei tracciamenti riscontrati. Questi ultimi hanno richiesto il potenziamento della Medicina territoriale. In particolare si chiedono all’Asp di Vibo Valentia “delle unità mobili atte al potenziamento delle attività di prevenzione, aventi come finalità quella di circoscrivere i contagi individuando i casi positivi nel minor tempo possibile“. L’attività presuppone “una stretta collaborazione con i medici di base per la realizzazione di test rapidi“.
Nel frattempo il sindaco del capoluogo di provincia, Maria Limardo, ha rilevato per l’ennesima volta il forte ritardo sull’esito dei tamponi effettuati. Si associano alla protesta anche i sindaci di Serra San Bruno, Simbario, Spadola, Brognaturo, Fabrizia, Mongiana e Nardodipace, in considerazione dei notevoli rallentamenti nei tracciamenti riscontrati. Questi ultimi hanno richiesto il potenziamento della Medicina territoriale. In particolare si chiedono all’Asp di Vibo Valentia “delle unità mobili atte al potenziamento delle attività di prevenzione, aventi come finalità quella di circoscrivere i contagi individuando i casi positivi nel minor tempo possibile“. L’attività presuppone “una stretta collaborazione con i medici di base per la realizzazione di test rapidi“.