Coronavirus, prime chiamate per i test sierologici: 60% indecisi

coronavirus test sierologici

L’indagine di sieroprevalenza, avviata in collaborazione con il Ministero della Salute e Istat per mappare la diffusione del coronavirus, copre tutto il territorio nazionale e coinvolgerà 150mila persone. L’adesione è volontaria e i test sono effettuati gratuitamente

Sono state oltre 7300 le chiamate effettuate dalla Croce Rossa italiana (Cri) per contattare i cittadini del campione che parteciperà all’indagine sierologica nella prima giornata di ieri. Il 25% del campione ha detto si all’esecuzione del test già al primo contatto mentre sono oltre il 60% le persone che hanno chiesto di essere ricontattate per vari motivi e circa il 15% quelle propense ma che per il momento stanno ancora valutando. Dal 25 maggio sono partite le chiamate da parte degli operatori e volontari della Croce Rossa italiana (Cri) incaricati di contattare un campione di 150mila cittadini che sarà sottoposto ai test sierologici, in grado di rilevare nel sangue l’eventuale presenza di anticorpi contro il coronavirus.

Sono state oltre 7300 le chiamate effettuate dalla Croce Rossa italiana (Cri) per contattare i cittadini del campione che parteciperà all’indagine sierologica nella prima giornata di ieri. Il 25% del campione ha detto si all’esecuzione del test già al primo contatto mentre sono oltre il 60% le persone che hanno chiesto di essere ricontattate per vari motivi e circa il 15% quelle propense ma che per il momento stanno ancora valutando. Dal 25 maggio sono partite le chiamate da parte degli operatori e volontari della Croce Rossa italiana (Cri) incaricati di contattare un campione di 150mila cittadini che sarà sottoposto ai test sierologici, in grado di rilevare nel sangue l’eventuale presenza di anticorpi contro il coronavirus.

L’indagine di sieroprevalenza, avviata in collaborazione con il Ministero della Salute e Istat per mappare la diffusione del coronavirus, copre tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione verso la Regioni maggiormente colpite dalla pandemia di Covid-19, quali la Lombardia, in cui verranno eseguiti in totale 20mila test. Le chiamate sono gestite da 21 call center operativi, uno in ogni Regione, ai quali si aggiunge un Centro nazionale di supporto. L’adesione, come ribadito più volte sia dal Governo che da Istat, è su base volontaria e i test sono effettuati gratuitamente.

Redazione Calabria 7

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