(D.C.) – Un tema di cui ci eravamo occupati circa tre settimane fa, quando al primo vero allarme suscitato dal Coronavirus molte carceri italiane avevano registrato gravi atti di protesta da parte dei detenuti, mentre in Calabria la situazione si era tutto sommato mantenuto tranquilla.
Senza intemperanze, malgrado qualche legittima preoccupazione, insomma.
Senza intemperanze, malgrado qualche legittima preoccupazione, insomma.
La domanda sorge però spontanea, in questa regione come altrove, si sta facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza sanitaria – alla luce della notizia del primo morto da Sars-Cov-2 nella casa circondariale di Bologna di poche ore fa – di reclusi e operatori degli stessi penitenziari fra cui, primi fra tutti, gli agenti di custodia?