La Procura di Catanzaro vuole vederci chiaro.
L’ufficio del procuratore Nicola Gratteri, secondo quanto riportato da “Il Fatto Quotidiano”, ha avviato accertamenti sulla strage della casa di cura Domus Aurea di Chiaravalle Centrale che, in 24 ore, ha fatto registrare 7 anziani morti per coronavirus. Altri 70 soggetti, tra ospiti della struttura e personale sanitario, sono risultati positivi al Covid-19. La magistratura intende verificare se sono state rispettate le procedure dal 22 marzo scorso, nel momento in cui si è accertato il primo tampone positivo.
L’ufficio del procuratore Nicola Gratteri, secondo quanto riportato da “Il Fatto Quotidiano”, ha avviato accertamenti sulla strage della casa di cura Domus Aurea di Chiaravalle Centrale che, in 24 ore, ha fatto registrare 7 anziani morti per coronavirus. Altri 70 soggetti, tra ospiti della struttura e personale sanitario, sono risultati positivi al Covid-19. La magistratura intende verificare se sono state rispettate le procedure dal 22 marzo scorso, nel momento in cui si è accertato il primo tampone positivo.
La casa di cura non ha mai chiuso.
Gli operatori sono rimasti sempre in contatto sia con gli anziani che ancora non avevano ancora contratto il virus sia con i pazienti positivi, di fatto lasciati nella struttura diventata un focolaio. Domenica, rispetto ai 16 anziani negativi al primo tampone, ben 11 sono risultati positivi. La notte stessa, inoltre, sono morti due degli anziani positivi che erano stati trasferiti al Mater domini di Catanzaro. I loro decessi si aggiungono così ai primi cinque, collegati alla casa di cura, dall’inizio del contagio. Quanto scrive la Regione dimostra, ulteriormente, la fragilità del sistema sanitario calabrese nel gestire l’emergenza. Il 30 marzo i titolari della casa di cura per anziani e l’incaricato dell’Asp avevano scritto alla Regione manifestando la necessità di ospedalizzare “tutti i pazienti al momento presenti nella struttura”.
Due giorni prima, quando ormai era acclarato il “focolaio covid che aveva colpito quasi tutti tra pazienti e dipendenti”, la struttura ha scritto “alle autorità sanitarie e amministrative competenti, anche al fine di chiedere supporto e assistenza mediante l’invio di personale sanitario per assistere tutti i degenti affetti da coronavirus”. Era il 28 marzo si legge in una lettera che, attraverso l’avvocato Antonello Talerico, la “Salus MC Srl” ha inviato alla presidente Santelli. La neogovernatrice contesta la versione del titolare della casa di cura, Domenico De Santis: “Ho sentito il proprietario dire in televisione che voleva il trasferimento. Peccato che quando sono arrivate le ambulanze c’è stato un problema perché le avevano bloccate e non volevano fare i trasferimenti dei pazienti. Sono dovuti intervenire i carabinieri. Ciascuno si deve assumere le proprie responsabilità, ma sinceramente credo di aver fatto quanto fosse umanamente possibile”.