Parlerà nel tardo pomeriggio, tra le 19 e le 20 il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Si è concluso il vertice fra governo e Regioni sulle nuove misure da adottare per contenere l’epidemia di Coronavirus e sarà quindi varato il nuovo Dpcm che il presidente firmerà entro stasera. Il decreto prevede una stretta decisa per limitare gli assembramenti e ridurne le occasioni che gli esperti ritengono ad alto rischio di contagio.
La movida
La movida
La stretta alla movida pare inevitabile.Si parla dichiusura anticipata alle 22 o alle 23. Ma la misura potrebbe essere applicata solo in alcuni quartieri delle città o dei Comuni, nelle zone dove il contagio è più elevato (focolai) o dove è maggiore il rischio di assembramenti come i luoghi della movida o i centri storici. A quanto si apprende, gran parte del Governo sarebbe favorevole a questa soluzione. Fermo restando che le Regioni avranno comunque la possibilità di inasprire le restrizioni. Nelle zone considerate a basso rischio, la richiesta è quella di confermare la chiusura alle 24, mentre la successiva apertura non può avvenire prima delle ore 5. Altra richiesta degli enti locali è quella di “valutare una misura che consenta dalle ore 18 il solo consumo al tavolo” per pub e locali.
Trasporti e smart working
La Regioni chiedono di modulare gli ingressi e le uscite delle scuole, prevedendo una più ampia fascia oraria che consentirebbe di non congestionare il trasporto pubblico. E trovano il favore del Governo. “Abbiamo concordato un sistema di orari per le scuole superiori più flessibile e un’ulteriore spinta sulla flessibilità degli orari per il lavoro”, annuncia la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli. “Lo smart working aumenterà la sua percentuale che attualmente è al 50%. Senza cambiare il tetto di capienza dell’80% per il trasporto pubblico”. Per quanto riguarda il lavoro agile, le regioni vorrebbero elevare la soglia al 70%.
La scuola
Se sugli ingressi scaglionati a scuola tutti paiono concordi, più complicata la partita della didattica a distanza. Ok a un ricorso “più significativo ma selettivo alla didattica integrata per le scuole secondarie di secondo grado”, con particolare riferimento al triennio delle superiori, dicono le Regioni. Per l’Università, valutare l’applicazione della didattica a distanza con eccezione delle matricole.
Palestre piscine e parrucchieri
Sembra scongiurata la chiusura per questa attività che dovrebbero continuare ad esercitare secondo la normativa vigente