Il nostro Paese è da poco entrato nell’ormai nota Fase 2.
In molti, di conseguenza, si chiedono quando si potrà passare alla Fase 3, quella della libertà totale, del ritorno alla normalità. Secondo un team di scienziati cinesi diretti da Wangping Jia del Chinese Pla General Hospital di Pechino, c’è già la data che segnerà la fine dell’epidemia per l’Italia.
In molti, di conseguenza, si chiedono quando si potrà passare alla Fase 3, quella della libertà totale, del ritorno alla normalità. Secondo un team di scienziati cinesi diretti da Wangping Jia del Chinese Pla General Hospital di Pechino, c’è già la data che segnerà la fine dell’epidemia per l’Italia.
Gli stessi ricercatori avrebbero indicato la data di fine dell’epidemia nel nostro Paese. Il 6 agosto 2020, infatti, potremmo essere fuori da questo incubo. Ovviamente, sempre secondo il team, il coronavirus potrebbe tornare con una seconda ondata di contagi. I ricercatori dell’Istituto di Biologia patogena dell’Accademia cinese delle Scienze Mediche, come riportato da Il Giornale, sostengono che il Covid-19 non sarà eliminato completamente e non sparirà come accaduto con la Sars nel 2003. Tornerà a farci visita ogni anno, come una sorta di sindrome influenzale.
“La difficoltà principale di questo ceppo riguarda i portatori sani, o asintomatici, che rendono estremamente arduo individuare e contenere la diffusione del virus, mentre con la Sars di 17 anni fa le persone si ammalavano gravemente, una volta individuati i focolai è stato relativamente più semplice contenere la gravità della situazione”, ha detto Jin Qi, direttore dell’Istituto di Biologia patogena. A conferma di queste teorie è intervenuto il dottor Anthony Fauci, scienziato statunitense: “Il Covid, che ad oggi ha contagiato più di tre milioni di persone e causato oltre 200 mila decessi, diventerà un problema stagionale”.
Il noto virologo dell’Università di Milano, Fabrizio Pregliasco, si dice d’accordo sulla fine dell’epidemia intorno alla data del 6 agosto. “E’ plausibile, e conferma quello che ho sempre detto”, afferma il ricercatore.