Dopo il raggiungimento del picco, in Italia è iniziata la discesa dei nuovi casi Covid, ma allo stesso tempo sono in aumento i ricoveri in area medica (+12,9%) e in terapia intensiva (+10,1%) e i decessi (+18,9%). È questa la fotografia scattata dal report aggiornato della Fondazione Gimbe che ha analizzato i dati della situazione pandemica nel nostro Paese nell’ultima settimana.
Boom di reinfezioni
Boom di reinfezioni
“Dopo 5 settimane di aumento – ha spiegato Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – il numero dei nuovi casi settimanali registra una flessione (-13,3% rispetto alla settimana
precedente). Nella settimana 13-19 luglio i nuovi casi si attestano oltre quota 631 mila, con una media mobile a 7 giorni che si colloca intorno a 90 mila casi al giorno”. Secondo i dati della Fondazione, tra il 13 e il 19 luglio in 6 Regioni si è registrato un incremento percentuale dei nuovi casi (dal +0,6% delle Marche al +28,6% della Valle D’Aosta). Secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, nel periodo 24 agosto 2021-13 luglio 2022 sono state registrate in Italia oltre 738 mila reinfezioni, pari al 4,9% del totale dei casi. La loro incidenza nella settimana 6-13 luglio si è attestata all’11,7% (n. 79.179 reinfezioni), in aumento rispetto alla settimana precedente (10,8%).
Preoccupano ricoveri Terapia Intensiva in Calabria
“Sul fronte degli ospedali – ha commentato Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe – prosegue l’aumento dei ricoveri sia in area medica (+12,9%) che in terapia intensiva (+10,1%)”. In particolare, nelle ultime cinque settimane i ricoveri sono più che raddoppiati in area critica (da 183 il 12 giugno a 413 il 19 luglio), mentre sono quasi triplicati in area medica (da 4.076 il 11 giugno a 10.975 il 19 luglio). Al 19 luglio il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 17,1% in area medica (dall’8,9% del Piemonte al 42,9% dell’Umbria) e del 4,5% in area critica (dallo 0% della Basilicata al 10,2% della Calabria). Continua a crescere il numero dei decessi: 823 negli ultimi 7 giorni (di cui 75 riferiti a periodi precedenti), con una media di 118 al giorno rispetto ai 99 della settimana precedente.
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Campagna vaccinale e quarte dosi
Nella settimana 13-19 luglio crescono i nuovi vaccinati: 3.570 rispetto ai 3.156 della settimana precedente (+13,1%). Di questi il 32% è rappresentato dalla fascia 5-11: 1.141, con un incremento del 5,6% rispetto alla settimana precedente. Al 20 luglio sono 6,84 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui: 4,42 milioni attualmente vaccinabili, pari al 7,7% della platea con nette differenze regionali (dal 5% del Lazio al 10,8% della Valle D’Aosta); 2,42 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni, pari al 4,2% della platea con nette differenze regionali (dal 2,8% del Molise all’8,6% della Provincia Autonoma di Bolzano). Al 20 luglio, dopo il via libera alla somministrazione per gli over 60, sono state somministrate 1.303.485 quarte dosi, con una media mobile di 31.686 somministrazioni al giorno, in forte aumento rispetto alle 11.000 della scorsa settimana (+188%) (figura 18), ma ancora molto lontane dal target di 100 mila somministrazioni fissato dalle linee di indirizzo dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale.
Raggiunto il picco dei contagi
“A metà luglio – ha concluso Cartabellotta – dopo il raggiungimento del picco è iniziata la discesa dei nuovi casi, che tuttavia potrebbe essere più lenta del previsto a causa del numero molto elevato di casi non noti alle statistiche ufficiali che rappresentano un moltiplicatore dei contagi. Infatti, gli oltre 1,45 milioni di positivi potrebbero essere in realtà almeno il doppio per diverse ragioni: mancata esecuzione del tampone nonostante i sintomi o il contatto con un caso Covid-19; mancata comunicazione della positività al test “fai da te”; falsi negativi al test in autosomministrazione. Ecco perché, indipendentemente dalla velocità di discesa della curva dei nuovi contagi, nelle prossime settimane è verosimile un aumento dei ricoveri – più in
area medica che in terapia intensiva – e dei decessi che oggi con una media di 118 al giorno sono già tornati ai livelli di due mesi fa. Le soluzioni sono sempre le stesse: usare le mascherine al chiuso, specialmente in locali affollati e poco aerati, per limitare la circolazione virale; effettuare la terza dose (oltre 5,1 milioni di persone potrebbero riceverla subito) e, soprattutto, somministrare il prima possibile la quarta dose a over 60 e fragili”. (Fanpage)