Coronavirus, Rezza: “Scuole chiuse se ci sono focolai”

rientro in classe

Chiudere le scuole nelle zone in cui è presente una variante del covid più contagiosa. E’ lo scenario che delinea Gianni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, rispondendo alle domande dei giornalisti in conferenza stampa al dicastero sull’andamento di Covid-19 in Italia. “Quando si parla di chiusure scolastiche è sempre doloroso”.

Ma “laddove ci sono dei focolai, o c’è presenza di varianti ad alta trasmissibilità soprattutto nella popolazione scolastica, è chiaro che tale decisione dolorosa è assolutamente da considerare. Dobbiamo essere pragmatici – Ci siamo dati come priorità quella di aprire e tenere aperte le scuola -precisa- Finché è possibile farlo, è chiaro che la didattica in presenza rappresenta una priorità”, però solo “se la situazione epidemiologica lo permette”.

Ma “laddove ci sono dei focolai, o c’è presenza di varianti ad alta trasmissibilità soprattutto nella popolazione scolastica, è chiaro che tale decisione dolorosa è assolutamente da considerare. Dobbiamo essere pragmatici – Ci siamo dati come priorità quella di aprire e tenere aperte le scuola -precisa- Finché è possibile farlo, è chiaro che la didattica in presenza rappresenta una priorità”, però solo “se la situazione epidemiologica lo permette”.

“Oggi vediamo focolai nelle scuole che potrebbero essere conseguenza della diffusione delle varianti che infettano di più bambini, senza però sintomi gravi. L’infezione però decorre in maniera blanda nei bambini che tendono ad essere più infettati rispetto a quanto accadeva con i ceppi originali”, aggiunge. “Il tasso d’incidenza in età scolastica tende a crescere -afferma ancora- soprattutto al di sopra degli 11 anni. Non è un incremento drammatico per fortuna ma c’è, ci sono dei cluster soprattutto dove ci sono le varianti”.

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