Coronavirus, scuole chiuse a Catanzaro. Ecco l’ordinanza di Abramo

Le motivazioni fornite dall'Asp al sindaco sono: difficoltà nel tracciamento dei positivi e dei contatti stretti, criticità nella gestione dei tamponi, rischio di completa saturazione degli ospedali, vaccinazioni dei docenti ancora limitate, pericolo diffusione delle varianti tra i più giovani
Bruno Cuteri Raffaele Lagonia

Difficoltà nel tracciamento dei positivi e dei contatti stretti, criticità nella gestione dei tamponi, rischio di completa saturazione degli ospedali, vaccinazioni dei docenti ancora limitate, pericolo diffusione delle varianti tra i più giovani. Queste le informazioni chiave fornite dall’Asp di Catanzaro, Unità operativa Igiene e salute pubblica, a seguito di una risposta a richiesta di chiarimenti da parte del sindaco Sergio Abramo, in cui si conferma l’incidenza significativa di nuovi casi positivi al covid, nella popolazione scolastica della città, tale da ritenere necessaria la chiusura degli istituti scolastici, scongiurando il rischio che la situazione sanitaria possa aggravarsi provocando “danni irreparabili”.

Su questa premessa, il sindaco Sergio Abramo – successivamente alla pronuncia con cui il Tar ha stoppato l’efficacia della precedente ordinanza – ha emesso una nuova disposizione di sospensione dell’attività didattica in presenza, valida da domani giovedì 25 marzo fino al 31 marzo, negli istituti scolastici di ogni ordine e grado del territorio comunale (statali e paritari, compresi servizi educativi per l’infanzia e scuola pubblica dell’infanzia pubblici e privati, nonché ludoteche e asili nido pubblici e privati).

Su questa premessa, il sindaco Sergio Abramo – successivamente alla pronuncia con cui il Tar ha stoppato l’efficacia della precedente ordinanza – ha emesso una nuova disposizione di sospensione dell’attività didattica in presenza, valida da domani giovedì 25 marzo fino al 31 marzo, negli istituti scolastici di ogni ordine e grado del territorio comunale (statali e paritari, compresi servizi educativi per l’infanzia e scuola pubblica dell’infanzia pubblici e privati, nonché ludoteche e asili nido pubblici e privati).

Il ritorno in aula è previsto, dunque, dopo le festività pasquali, mercoledì 7 aprile. Nell’ordinanza è raccomandato, ove possibile, di attivare la didattica digitale integrata. La decisione del primo cittadino è stata condivisa, all’unanimità, con i capigruppo e col presidente del Consiglio comunale Marco Polimeni. Il sindaco, nell’adottare la nuova ordinanza, ha recepito la raccomandazione dell’Asp evidenziando che “la prevenzione e la salvaguardia della salute, specialmente dei più giovani, restano i valori prioritari rispetto ai quali non si può, in alcun modo, arretrare di un centimetro”.

Il provvedimento, dunque, tiene conto di alcuni dati di fatto contenuti nella risposta dell’Azienda sanitaria. In primis, “la difficoltà, a causa dell’esiguità del personale in servizio, di avviare continue e tempestive attività di tracciamento dei contatti stretti, di prescrivere le proposte di quarantena e programmare i tamponi di controllo”. L’incremento dei casi positivi al covid, inoltre, porterebbe alla “completa saturazione delle strutture sanitarie che si trovano a dover fronteggiare il ricovero di pazienti provenienti anche da altri comuni i cui ospedali risultato già saturi”. L’Asp sottolinea, ancora, che “la vaccinazione del personale docente è appena iniziata e, dopo le festività pasquali, si registrerà un ulteriore incremento con auspicabile riduzione della diffusione del virus”. Inoltre, viene ribadita “la preoccupazione che la situazione possa diventare maggiormente critica, vista la diffusione di nuove varianti che risultano essere più aggressive sulla popolazione giovanile”.

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