Coronavirus, scuole chiuse a Reggio ma si lavora per la riapertura

condanna sindaco reggio

Scuola per ora chiusa ma già si lavora al riavvio in sicurezza per fine novembre. Lo assicurano il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, e l’assessore alla Scuola, Rosanna Scopelliti.

In una dichiarazione congiunta è detto che in seguito della riunione di questa mattina con la task force Covid, il sindaco ha deciso di accogliere la richiesta avanzata dai rappresentanti del sistema sanitario presenti ed emettere una ordinanza per la chiusura di tutte le scuole del territorio comunale, fatta eccezione per i nidi e le scuole dell’infanzia. “Prendiamo questa decisione con rammarico – dicono i due esponenti dell’amministrazione reggina -, consapevoli del danno che la privazione della scuola reca a bambini e ragazzi, in particolare ai più fragili, e di come in territori come il nostro la scuola rappresenti anche un presidio di legalità e una opportunità di riscatto da una condizione diffusa di deprivazione culturale e povertà educativa. Chiudiamo perché la Asp ha fatto sapere che non riesce a continuare con il tracciamento e l’esecuzione dei tamponi, che arrivano con continuità in particolare dalle scuole, visto che in quell’ambito i bambini e il personale sono costantemente monitorati e responsabilizzati”.

In una dichiarazione congiunta è detto che in seguito della riunione di questa mattina con la task force Covid, il sindaco ha deciso di accogliere la richiesta avanzata dai rappresentanti del sistema sanitario presenti ed emettere una ordinanza per la chiusura di tutte le scuole del territorio comunale, fatta eccezione per i nidi e le scuole dell’infanzia. “Prendiamo questa decisione con rammarico – dicono i due esponenti dell’amministrazione reggina -, consapevoli del danno che la privazione della scuola reca a bambini e ragazzi, in particolare ai più fragili, e di come in territori come il nostro la scuola rappresenti anche un presidio di legalità e una opportunità di riscatto da una condizione diffusa di deprivazione culturale e povertà educativa. Chiudiamo perché la Asp ha fatto sapere che non riesce a continuare con il tracciamento e l’esecuzione dei tamponi, che arrivano con continuità in particolare dalle scuole, visto che in quell’ambito i bambini e il personale sono costantemente monitorati e responsabilizzati”.

Una chiusura paradossale

Per sindaco e assessore “il paradosso è quindi che siamo costretti a chiudere proprio perché il protocollo per l’individuazione di potenziali contagi nelle scuole funziona troppo bene e carica di un lavoro superiore alle forze che la Asp ha messo in campo. Non chiudiamo dunque per responsabilità del personale della scuola, che invece in queste settimane di riapertura si è contraddistinto per abnegazione e professionalità per continuare a garantire il diritto all’istruzione dei bambini e dei ragazzi della nostra comunità. A loro va il nostro ringraziamento per quanto hanno fatto e faranno”.
Falcomatà e Scopelliti aggiungono “ci mettiamo fin da subito al servizio delle scuole, per supportarle, ove richiesto, in un utilizzo coordinato dei fondi per la didattica a distanza e, se possibile, per individuarne altre tra le purtroppo scarse risorse comunali. Ma non ci limiteremo a questo: abbiamo già iniziato una interlocuzione con le autorità preposte, a cominciare dalla ASP, perché vengano rimosse le cause che hanno portato alla chiusura delle scuole; in modo che quando le riapriremo il sistema sanitario si faccia trovare pronto per supportare adeguatamente il protocollo per la sicurezza a scuola, garantendo ad esempio corsie preferenziali per studenti e docenti, nonché un flusso di informazioni costante per disporre le eventuali quarantene ove fossero necessarie”. Infine, “chiudiamo oggi ma siamo già al lavoro per la riapertura in sicurezza entro la fine del mese di novembre”.

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