Il Governo sta pensando ad ulteriori misure di contenimento della pandemia per scongiurare il rischio di una terza ondata. Tra i provvedimenti già attuati, nel frattempo, ci sono vari lockdown locali, soprattutto per il rischio derivante da nuove varianti. Sei regioni da domani, venerdì 19 febbraio, dopo il monitoraggio settimanale dell’Iss, potrebbero passare in zona arancione. Le sei regioni a rischio sono Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Piemonte. Per le sei regioni in questione, il rischio è legato al fatto che potrebbero avere un Rt superiore all’1, dato questo che farebbe scattare proprio la zona arancione. Il tutto mentre il Governo studia l’ipotesi di un lockdown soft nel weekend in tutto il Paese, come a Natale, ed è già al lavoro per snellire il Cts e creare una cabina di regia dei ministri.
Si aggiungerebbero alla lista di Abruzzo, Basilicata, Liguria, Molise, Umbria, già passate in zona arancione. Al contempo, però, la situazione è molto delicata in Abruzzo, dove ci sono già due province in zona rossa, quelle di Pescara e Chieti. Da venerdì c’è il serio rischio che l’intera regione sfori l’indice Rt 1.25, anche a fronte del record di ricoverati degli ultimi due mesi registrato il 17 febbraio. I numeri del contagio in Sardegna, invece, fanno intravedere alla stessa regione la possibilità di una zona bianca.
Si aggiungerebbero alla lista di Abruzzo, Basilicata, Liguria, Molise, Umbria, già passate in zona arancione. Al contempo, però, la situazione è molto delicata in Abruzzo, dove ci sono già due province in zona rossa, quelle di Pescara e Chieti. Da venerdì c’è il serio rischio che l’intera regione sfori l’indice Rt 1.25, anche a fronte del record di ricoverati degli ultimi due mesi registrato il 17 febbraio. I numeri del contagio in Sardegna, invece, fanno intravedere alla stessa regione la possibilità di una zona bianca.
La terza ondata
Lo scenario più temuto è quello di una terza ondata causata dalle varianti del virus ritenute più insidiose e veloci. L’ultimo allarme dopo che l’Istituto Pascale e l’Università Federico II di Napoli hanno scoperto “una variante di cui al momento non si conoscono il potere di infezione, né altre sue caratteristiche. Si chiama B.1.525 – fanno sapere da Napoli – e finora ne sono stati individuati soltanto 32 casi in Gran Bretagna, e pochi casi anche in Nigeria, Danimarca e Stati Uniti. Mai finora in Italia”. Il 5 marzo scadrà il Dpcm in vigore, il nuovo Governo Draghi dovrà dunque presto prendere decisioni anche sullo strumento legislativo da utilizzare. Da questo weekend sarà, quindi, messa a punto la strategia del Governo per affrontare la pandemia in corso.
La Calabria
Calabria sempre ultima in classifica per quanto riguarda la somministrazione del vaccino anti-Covid. Sono 65.750 le dosi effettuate su 104.370 consegnate. La percentuale è ferma al 63%, la più bassa d’Italia. Tra questi 50.870 sono operatori sanitari e sociosanitari, 11.476 personale non sanitario e 3.404 ospiti delle Rsa. Non è ancora partita la campagna vaccinale per gli over 80 fuori dalle residenze. In Calabria, secondo quanto riportato dall’ultimo bollettino della Regione, sono stati sottoposti a test 529.107 soggetti per un totale di tamponi eseguiti di 559.992. Le persone risultate positive al Coronavirus sono 35.855, quelle negative 493.252. Il valore Rt è sempre stabile per cui, a meno di sorprese, la Calabria dovrebbe restare in zona gialla. Ancora lontano il miraggio dell’area bianca.
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